venerdì 23 dicembre 2011

Rottami


È morto John Chamberlain. Era del '27, come mio padre. Solo mio padre morì dieci anni fa, più o meno in questi giorni. Cosa c'entra mio padre con Chamberlain? Niente, non gli somigliava nemmeno, non aveva i baffi e, quando è morto, non aveva i capelli così bianchi. Non portava nemmeno il cappello (io porto il cappello ed ho i baffi). Però vedere Chamberlain su quella strana poltrona, sorridente, con quella chiazza violacea sulla mano, mi rende presente mio padre ora, sorridente, con la stessa macchia dello stesso colore sulle mani e sulle braccia. Mio padre rincoglionito dai farmaci, da un'operazione del cazzo di cui avrebbe volentieri fatto a meno, a volte, in poltrona, sorrideva. Non aveva intorno tutti quei “rottami”, anche se la sua vita era stata piena di rottami, a cominciare da quelli della guerra, chissà quanti ne vide a Berlino, nel '45. E dopo, la miniera di lignite, e il suo essere meccanico ai tempi della millecento, della cinquecento e della seicento col motore dietro aspirato ad aria (se non ricordo male). E quindi ne avrà visti di tubi di scappamento, di lamiere e penso che se li avesse messi insieme come Chamberlain, io ora (e non solo io) forse ero a grattarmi le palle a Malibù, o al suo funerale ora, visto che è morto ieri Chamberlain, come è morto ieri di dieci anni fa mio padre, come morirò io e se è morto lui non ho paura di morire visto che ci è riuscito colui che mi ha dato parte del suo sangue e delle sue complicazioni.

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