domenica 11 dicembre 2011

Un mondo spianato


Era un po' di tempo che non visitavo il Museo di Storia della Scienza (diventato, da pochi anni, Museo Galileo). Hanno tutto rinnovato, messo sotto teca, con arredi e illuminazione nuovi. È stato piacevole, anche perché è un museo relativamente poco frequentato, dove uno si può mettere seduto, guardarsi i filmati dimostrativi de' vari strumenti presenti senza tanto sviaggìo intorno. Le assistenti museali, poi, sono state molto carine, una ci ha addirittura spiegato il funzionamento di alcune macchine elettrostatiche a strofinio, protagoniste assolute delle serate elettriche che eccitavano molto dame e cavalieri dell'epoca.
Ma l'oggetto che più ha catturato la mia attenzione è stata una ristampa novecentesca degli Alinari del Mappamondo di fra Mauro Murano (l'originale, credo, si trovi alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia)
Il Mappamondo di Fra Mauro è una delle più importanti testimonianze nella storia della cartografia, un ponte fra Medioevo e Rinascimento. Nasce infatti nel pieno Quattrocento, prima della scoperta dell’America, in quel periodo di transizione nel quale da una parte permane una concezione medievale del mondo, dove mostri e congetture fantastiche adornano le carte, e dall’altra fioriscono nuove conoscenze, si compiono nuove esplorazioni e si dà inizio ad una nuova mentalità scientifica. E dunque anche nel suo disegno trovano spazio sia un lavoro moderno ed attento alla ricerca della verità geografica che un sentimento creativo
Al centro del mondo la Mesopotamia, proprio il luogo dove, per convenzione, si fa risalire la nascita della Storia. E l'Europa vista capovolta e tanti altri particolari ancora.
Ecco, quello che più mi ha colpito è che, nella mia ignoranza, non avevo mai pensato di guardare il mondo così, da questa prospettiva. Un planisfero disteso come da un mattarello mentale sopra una spianatoia, per ottenere un'enorme sfoglia sulla quale porre un ripieno di vita...
Non so spiegare, ma a mio avviso non sarebbe male scombinare la cartografia mentale fossilizzata dei politici e di tutti i cittadini d'Europa e del mondo. Rimescolare le carte, dissolvere le centralità, disperdere - nell'amalgama dell'impasto - il concetto di nazione, di confine, di sopra e sotto, di sud e nord del mondo. 

***

Quando si pratica (la Via) nella propria persona, la sua virtù sarà l'autenticità.
Quando la si pratica nella propria famiglia, la sua virtù sarà l'abbondanza.
Quando la si pratica nel proprio villaggio, la sua virtù sarà la durevolezza.
Quando la si pratica nella Stato, la sua virtù sarà la prosperità.
Quando la si pratica nell'Impero, la sua virtù sarà l'universalità.
Poiché si considerano le altre persone secondo la propria persona, si considerano le altre famiglie secondo la propria famiglia, si considerano gli altri villaggi secondo il proprio villaggio, si considerano gli altri Stati secondo il proprio Stato, si considera l'Impero secondo l'Impero.
Come posso sapere io che così è per l'Impero?
Da questo.

Tao Tê Ching, Il Libro della Via e della Virtù, LIV, a cura di J.J.L. Duyvendak, Adelphi, Milano 1973

Nessun commento: