domenica 26 febbraio 2012

«E bramo di perir e cheggio aita»

Pace non trovo e non ò da far guerra,
e temo e spero; ed ardo e son un ghiaccio;
e volo sopra 'l cielo e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto 'l mondo abbraccio.

Tal m' à in pregion, che non m'apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
e non m'ancide Amore e non mi sferra,
né mi vuol vivo né mi trae d' impaccio.

Veggio senza occhi e non ò lingua e grido;
e bramo di perir e cheggio aita;
ed ò in odio me stesso ed amo altrui.

Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, [Lavoro]*, per voi.



Francesco Petrarca, Canzoniere, CXXXIV


*Donna
Mi sono permesso questa improvvida sostituzione pensando a queste due persone che si sono uccise, probabilmente a causa del lavoro.

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