sabato 25 febbraio 2012

Il pus amore


«Ma se supponi l'uomo come uomo e il suo rapporto col mondo come rapporto umano, tu puoi scambiare amore solo contro amore, fiducia solo contro fiducia ecc. Se vuoi godere dell'arte, devi essere un uomo colto in fatto di arte; se vuoi esercitare un'influenza su altri uomini, devi essere un uomo attivo realmente stimolante e trascinante altri uomini. Ogni tuo rapporto con gli uomini – con la natura – dev'essere un'espressione determinata, corrispondente all'oggetto da te voluto, della tua reale vita individuale. Quando tu ami senza provocare amore, cioè quando il tuo amore come amore non produce amore reciproco, e attraverso la tua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura». Karl Marx*
Ho misurato la mia impotenza oggi pomeriggio quando sono passato da lei senza avvisarla, ho suonato, mi ha detto che vuoi, chi ti cerca, ti prego fammi salire, le ho chiesto, e lei, guarda che ho fretta, stavo proprio per uscire, ma solo cinque minuti, ho insistito, e lei, forse perché sa che se dico cinque minuti cinque minuti sono, allora mi ha aperto, si stava preparando effettivamente, mi voltava la schiena e continuava a disegnare il contorno occhi e le sopracciglia, indifferente, sempre bella, eccitante, sentivo in me crescere rabbia e desiderio ma non osavo spingere me stesso in quella direzione che ci avrebbe portato allo scontro, preferivo tenermi il groppo in gola, piangere dopo, battere i pugni sul cruscotto dopo, non ora, non potevo, rischiavo di farle del male dalla rabbia che sentivo, lei, che era stata mia e che ora invece non voleva nel modo più assoluto essere mia, si rifiutava, non mi considerava, faceva finta che non ci fossimo mai amati, ero superato, sorpassato, non più desiderato, voluto, ma il mio, invece, il desiderio era lo stesso, il volere idem, e non capivo perché, perché in me non era cambiato niente e, invece, in lei, sì, mi aiuti ad agganciare questa collana per favore, ma è quella collana di onice nero che ti regalai io e tu la metti per uscire con, senti smettila, non mi parlare con questo tono, non ti fare del male a pensare certe cose, lasciami in pace, non ti ho chiamato, di ho detto di non venire più a trovarmi, te l'avevo detto, non sono più la tua ragazza, sono libera di fare quello che voglio, non voglio catene, lasciami, che cosa fai, ma sei scemo, fermo, mi fai male, scusami, sì, è che – ed esco dalla sua camera, lei continua a infamarmi, a dirmi di andarmene e non tornare mai più, e capisco in quell'istante che l'unico bastardo modo che avrei per vincere questa rabbia sarebbe di farle del male, di sopprimere la sua felicità e di farmi del male, ma l'amore è uno scambio, se si blocca in un punto è perduto, se si ferma la sua circolazione non lo ritrovi, e io non voglio bloccare l'amore che sento, voglio che esca, cambi direzione, trovi un'altra manifestazione di vita.

*Non saprei dire dove si trova questo bel brano di Marx; io l'ho estratto da un breve saggio di Erich Fromm, Il contributo di Karl Marx alla conoscenza dell'uomo, in AA.VV., Marx vivo, Mondadori, Milano 1969, ma Fromm lo riporta senza indicarne la fonte. La sacra famiglia? Boh.

5 commenti:

Luisa ha detto...

non bisogna amare troppo qualcuno perche' un giorno potresti odiarlo ma poi non ti riuscirebbe bene e viceversa

Anonimo ha detto...

Sotto forma della potenza sovvertitrice qui descritta il denaro si presenta poi anche in opposizione all'individuo e ai vincoli sociali, ecc., che affermano di essere entità per se stesse. Il denaro muta la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, l'odio in amore, la virtù in vizio, il vizio in virtù, il servo in padrone, il padrone in servo, la stupidità in intelligenza, l'intelligenza in stupidità.
Poiché il denaro, in quanto è il concetto esistente e in atto del valore, confonde e inverte ogni cosa, è la universale confusione e inversione di tutte le cose, e quindi il mondo rovesciato, la confusione e l'inversione di tutte le qualità naturali ed umane.
Chi può comprare il coraggio, è coraggioso anche se è vile. Siccome il denaro si scambia non con una determinata qualità, né con una cosa determinata, né con alcuna delle forze essenziali dell'uomo, ma con l'intero mondo oggettivo, umano e naturale, esso quindi, considerato dal punto di vista del suo possessore, scambia le caratteristiche e gli oggetti gli uni con gli altri, anche se si contraddicono a vicenda. È la fusione delle cose impossibili; esso costringe gli oggetti contraddittori a baciarsi. Se presupponi l'uomo come uomo ...

astime ha detto...

Conosci: http://www.ibs.it/code/9788817112888/rougemont-denis-de/amore-occidente.html ?

Luca Massaro ha detto...

@ Balqis
Ottimo precetto

@ Anonimo
grazie, chiunque tu sia, anche se ho un sospetto su chi tu possa essere.

@ Astime
Sì, grazie. Letto anni fa, studiatoci sopra per un corso all'uni, ha lasciato tracce si vede.

Luisa ha detto...

insegnamenti Maomettani
Noi siamo piu' pratici degli altri monoteisti :)