mercoledì 25 aprile 2012

Per questo canto una canzone triste

L'amico Disagiato scrive:
E quella sera, infatti, me lo disse. Solo che dentro di me, davanti a quella confidenza, non pensai che quello che lui aveva fatto fosse una cosa sbagliata. “Secondo me non hai fatto niente di male. Andare con una prostituta non è una cosa sbagliata ma una cosa triste”, gli dissi. E l’amico si offese tanto, come se la tristezza fosse una dimensione peggiore dell’errore. Mi fermo qui, un po’ perché non voglio annoiarvi e un po’ perché quello che accadde dopo, tra me e lui, non c’entra con il mio discorso. 
E invece c'entra, sono io quell'amico del Disagiato - non lo sono, in realtà, ma provo a esserlo, dato che intorno al tema ci ho ragionato anche, recentemente, con un'amica, a partire, anche noi, dal post di Metilparaben. 

Provo allora a identificarmi con quell'amico anche se, rispetto a lui, non mi sarei sentito offeso, in quanto credo che il Disagiato abbia davvero ragione: andare a puttana (di qualsiasi tipo: donna, uomo, trans) è una cosa triste. Non pretendo che lo sia per tutti, no; e non penso che in questo giudizio condiviso sia nascosto alcunché di moralistico. Di esistenziale sì, invece, perché «la tristezza [è] una dimensione peggiore dell'errore». 

Infatti, in tutti i rapporti umani, non solo quelli legati al sesso, quando sono regolati non dal libero scambio di mente e corpo, ma dal potere dell'uno sull'altro, avviene che questo potere produca tristezza, indipendentemente dal fatto che esso sia mediato dal denaro o meno. Potrebbe anche mediato dall'autorità, per esempio, di qualsiasi tipo. Per carità, c'è anche chi gode di questo potere, di esercitarlo o di subirlo a seconda delle varie modalità. Ma se fosse stato questo il caso dell'amico del Disagiato, egli, appunto, non si sarebbe sentito offeso, non sarebbe andato da lui a dire: «Ho fatto una cazzata».

Spiace dirlo, ma andare a puttana (di qualsiasi tipo) è la cosa più berlusconiana che ci sia. Non tanto, banalmente, per le note vicende, ovvero per il fatto che Berlusconi abbia pagato o meno le sue burlesquine. Anzi, da un punto di vista esistenziale, Berlusconi farebbe miglior figura se risultasse comprovato che le pagava. Giacché sarebbe molto triste, per entrambe le parti, ritenere che esse avessero questi rapporti senza intercorsa pecunia.

Ognuno ha diritto di vivere il sesso come vuole, ci mancherebbe. Ma il sesso è una dimensione particolare dell'esistenza che, se relegata al mercato, svilisce il suo valore, la sua essenzialità. Non sostengo con questo che il sesso debba necessariamente essere vincolato all'amore. A volte può essere mera e gratificante fisiologia... ma il discorso si farebbe lungo. Lo interrompo, tanto non è un coito. 

8 commenti:

melusina ha detto...

Errore, tristezza. Come mai non vergogna? Forse perché la vergogna è qualcosa di cui già ci si vergogna abbastanza, e che non si ammette volentieri.
No, niente. Questa è solo una considerazione sulla terminologia, non sul merito della cosa. Quello sta alla coscienza di ciascuno, e non mi addentro in giudizi astratti. A proposito di astrazione, mi pare però che si riesca a fare sesso anche (e in certi casi perfino meglio) astraendo ampiamente da se stessi. Pura fisiologia, come ben dici.

Luca Massaro ha detto...

La vergogna: può darsi, sì.

Il Disagiato ha detto...

Ti ringrazio per aver aggiunto molto a quanto ho provato a dire io. Chissà perché, e lo dico con rammarico, non ho toccato i tasti che hai toccato tu. Grazie Luca.

astime ha detto...

Sì, concordo con la tristezza.
Mi spiego: il sesso a pagamento è univoco, chi si vende è reificato (ci sta a pennello questa parola) :)), ben che vada è un po' meglio di una mano solitaria.
Come notava U. nel commento al post: "E poi è triste perché gode uno solo, mentre un bel pezzo del piacere del sesso è darlo, il piacere."
Insomma, un metà sesso, forse anche meno, sicuramente noioso.

Buona serata

Luca Massaro ha detto...

Tu hai detto molto più di me, giacché a mio avviso hai centrato il tema: la tristezza.

Luca Massaro ha detto...

@ Astime.
Grazie della tua preziosa, reificatissima aggiunta.
;-)

giovanni ha detto...

Ciao leggo in ritardo e in ritardo mi compiaccio di non essere l'unico prete in circolazione.

Luca Massaro ha detto...

@ Giovanni
Dei diaconi, forse.

Avevo letto il tuo sull'argomento che mi sembrava definitivo. Ho aggiunto solo un corollario a quanto scritto dal Disagiato.