martedì 10 aprile 2012

Don't cry for me Irpinia

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Il principio scalfariano dei vasi comunicanti prende forma anche da questi dettagli: gli opulenti metalmeccanici avellinesi si godano un paio d'anni di cassa integrazione e poi fanculo a loro e all'Irpinia, tutto per dare qualche camicia nuova, uno smartphone e un abbonamento della squadra di calcio di Cordoba ai metalmeccanici argentini che, giustamente contenti, faranno pingui le casse della Fiat. È la globalizzazione, bruttezza, e tutto questo è necessario per realizzare quella nuova forma di monarchia assoluta nella quale poche migliaia di re soli mangiano palle e ovaie alle moltitudini di senza niente - tutto questo con l'aiuto de' lor scherani governativi.
Va da sé, comunque, che da un punto di vista economico sia una mossa giusta quella della Fiat di investire nella produzione di macchine agricole in una nazione granaio come l'Argentina. Il guaio è che per investire 200 milioni in Argentina è necessario toglierli a migliaia di lavoratori italiani e non alle tasche di chi fa gli utili e si gode una vita a faccia di merda come i consiglieri di amministrazione di Fiat Group.

3 commenti:

Pisacane ha detto...

Ed i loro scherani si dicono di sinistra, ovviamente.

Luca Massaro ha detto...

Anche e soprattutto. E c'è da piangere.

Anonimo ha detto...

gli opulenti metalmeccanici avellinesi..............
tutti entrati con spinterrella....
e questa come la mettiamo?