mercoledì 25 aprile 2012

Libération


– Ciao cara.
– Ciao caro.
– Non ti amo più.
– Non ti amo più.
– L'ho detto prima io.
– L'abbiamo detto insieme.
– Hai ragione.
– Lo sapevo.
– Però ti voglio bene.
– Cos'è il bene senza amore?
– Un affetto placido.
– Beniamino? È morto. Michele? Fa dei film del cazzo.
– Ti voglio bene per questo.
– Qualcuno mi odia per questo.
– Ma dicevamo dell'amore.
– Zitto un po' con questo amore.
– Era per restare in tema.
– Io cerco di deviare.
– Allora starò zitto.
– Ho detto zitto sull'amore, per il resto puoi parlare.
– Di cosa parlo?
– Di te.
– Mi pare di aver detto tutto.
– Mi pare che non hai detto tutto.
– Cosa dovrei dire ancora?
– Quello che non osi dirmi.
– Eppure ho osato dirtelo.
– Abbiamo osato dircelo.
– Appunto.
– Ma ce lo siamo detti senza dirci il perché ce lo siamo detti.
– Forse per non farsi troppo male.
– Ma forse è necessario farsi male.
– Perché sarebbe necessario?
– Per conoscere chi siamo.
– E a cosa serve conoscere chi siamo?
– Per poter ridire un giorno ti amo senza guardarsi alle spalle.
– È tardi cara, sono stanco, ho avuto una giornata.
– È tardi caro, non sono stanca ed è stata una bella giornata.

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