mercoledì 9 novembre 2011

Sole d'autunno

 

Mattino d'autunno
cammino nel vento
mi spoglio di foglie
mi dico chi sono
se sono contento
o peno per voglie
dettate da altri
Non riesco, lo sento,
a imitare gli scaltri
che sanno già tutto
che vivono certi
sicuri di brutto
delle loro ragioni.
Pensieri inesperti
mi assalgono ora:
sono quello che voglio?
O sono quello che sono?
Ancor quanti condoni
mi dono?
Quanti Berlusconi
io sono?
Mattino d'autunno
io scendo nell'orto
e tocco la terra, no:
tocco il morto.
E tocco me stesso
e con lui mi confronto
sono quasi lo stesso
senza schiavi dintorno
senza tema di tradimento.
La sola differenza
è che io di dimissioni
non ho sofferenza:
ne ho date milioni.