Maiorino era un professore del mio liceo (VIII scientifico di Milano). Trench beige, sigaretta ciancicata in bocca, un stuolo di insegnanti donne, più o meno giovani, che pendevano dalle sue labbra quasi quanto la sigaretta. Sembrava "menarsela" giusto quel po' che fa figo. C'era una supplente d'italiano ventiquattrenne, una bella fighetta, che ci redarguiva: che cazzo capite voi di poesia? Maiorino è un grande. Anch'io a 17 anni non capivo cosa volesse dire "Equilibrio in pezzi" (il titolo di una raccolta di M., presumo). Solo con l'età si capisce la poesia. Sì, certo, con l'età, il ruolo e il rimescolamento che provoca il fascinoso cinquantenne di allora, nell'epoca plumbeo - dorata delle internazionali. L'anno dopo, maggiorenne, avrei votato DP, ma le fighette politicamente impegnate sarebbero rimaste un traguardo irraggiungibile lo stesso. Adesso FPI (fighette politicamente impegnate) non ce ne sono più. Scusa per l'irruzione importuna dei ricordi. I poeti è sempre meglio non conscerli di persona. Comunque viva le insegnanti.
2 commenti:
Maiorino era un professore del mio liceo (VIII scientifico di Milano). Trench beige, sigaretta ciancicata in bocca, un stuolo di insegnanti donne, più o meno giovani, che pendevano dalle sue labbra quasi quanto la sigaretta. Sembrava "menarsela" giusto quel po' che fa figo.
C'era una supplente d'italiano ventiquattrenne, una bella fighetta, che ci redarguiva: che cazzo capite voi di poesia? Maiorino è un grande. Anch'io a 17 anni non capivo cosa volesse dire "Equilibrio in pezzi" (il titolo di una raccolta di M., presumo). Solo con l'età si capisce la poesia. Sì, certo, con l'età, il ruolo e il rimescolamento che provoca il fascinoso cinquantenne di allora, nell'epoca plumbeo - dorata delle internazionali. L'anno dopo, maggiorenne, avrei votato DP, ma le fighette politicamente impegnate sarebbero rimaste un traguardo irraggiungibile lo stesso. Adesso FPI (fighette politicamente impegnate) non ce ne sono più.
Scusa per l'irruzione importuna dei ricordi. I poeti è sempre meglio non conscerli di persona.
Comunque viva le insegnanti.
Nessuna scusa, anzi: è un piacere.
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