mercoledì 10 febbraio 2010

Ah sì?

Volevo scrivere qualcosa su Bertolaso, ma a me Bertolaso non fa venire in mente niente. Che forse dietro tutto questo ci sia l'incazzatura della Clinton? Certo che dopo le villane dichiarazioni haitiane l'avrei mossa anch'io la Zia per fargli qualche dispettuccio.
Comunque sia gli dedico questa storiella Zen. Dedica estensibile a tutto il governo di centrodestra, soprattutto al Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.
Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.
La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin.
I genitori furibondi andarono dal maestro.
«Ah sì?» disse lui come tutta risposta.
Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.
Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.
La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.
Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quello che disse fu: «Ah sì?».

101 storie Zen, Adelphi, Milano 1973

2 commenti:

paopasc ha detto...

Luca, mi vien da risponderti: ah si?
Ora, non starò certo a difendere politici e affini, però prima di malgiudicare voglio prove.
L'ipotesi che fai è credibile...anche se Bertolaso non evoca lo stereotipo politico classico.
Non mi piace distruggere tanto per.

Luca Massaro ha detto...

No, no io non volevo, con tale storiella, affatto distruggere Bertolaso. Vorrei soltanto che, chiunque si sente ben saldo nei propri comportamenti e sa di non aver commesso nulla di male, si comportasse come il saggio Hakuin sia nel momento dell'accusa (sei colpevole, tieni il bambino) che in quello della scusa (sei innocente, perdonaci: si riprende il bambino).