giovedì 4 febbraio 2010

Di chi la colpa?

Giovanni Fontana, riprende una notizia che volevo anch'io commentare stamani (poi ho glissato). Provo a rifletterci stasera, a margine delle sue opportune considerazioni, complimentandomi con la sua ultima considerazione di cosa sarebbe successo se tali giovini fossero stati figli di coppie gay.
Due cose: il primo pensiero è che sono favorevole alla sentenza perché mette in risalto il danno provocato alla vittima e stabilisce un cospicuo risarcimento; il secondo invece è: fino a quanto i genitori sono responsabili delle stronzate dei figli? come stabilirlo, o meglio: a stabilirlo è solo il fatto che sono minori di 18 anni? Se avessero avuto 19 anni e fossero stati disoccupati "chi" ripagava la vittima? Quando si entra in un meccanismo di branco, di orda, è terribilmente difficile uscirne, lasciare la presa, mettersi a scrivere sulla sabbia a testa bassa. Se, per esempio, un ragazzino di quindici, sedici anni viene preso con della droga, che fanno dopo tale sentenza? Arrestano i genitori per spaccio?

2 commenti:

Giovanni Fontana ha detto...

Ti dico la mia: secondo me gli esempî che hai portato non sono i migliori, perché offrono una prospettiva per sviare e non rispondere alle tue riflessioni che - invece - hanno senso.

La questione del "chi" ripaga mi pare, in qualche modo, oziosa: nel senso che bisogna chiarire che questo "risarcimento" è solo pecuniario e non ha nulla a che vedere con il (tristo) concetto di retribution. È chiaro che un limite bisogni metterlo, e che quindi un diciannovenne esuli dalle responsabilità genitoriali - del resto funziona così anche un po' sull'eredità (la possibilità di rinunciare in toto).
Quindi se ti stupra un diciannovenne disoccupato ti meriti un risarcimento minore che se ti stupra un miliardario?
In qualche modo sì, purtroppo, e succede già ora.
Devo dire che è molto interessante quello che mi ha spiegato un commentatore su un social network, ovvero che in Svezia è tutta la comunità locale a pagare: non mi convince a pieno, anche se è un'esaltazione - e per questo mi piace - del concetto di responsabilità.

Così sulla droga: il reato di possesso di droga neanche dovrebbe esistere (so che siamo d'accordo).

Ma, come ripeto, a parte i casi specifici ci sono varie altre situazioni in cui le tue riflessioni necessitano di una risposta più ragionata e complessa.

È ovvio che, in ogni caso, bisognerebbe introdurre dei caveat: è chiaro che c'è una componente biologica, e quindi che ci siaon delle patologie. In quel caso la responsabilità di un genitore è minore.

[accidenti quanto ho scritto: perdono!]

Luca Massaro ha detto...

Niente da perdonare, solo da ringraziarti per quanto scritto.