Una decina di giorni fa, in una sua famosa lettera scritta di pugno, il Papa scriveva:
«Mi è stato detto che seguire con attenzione le notizie raggiungibili mediante l’internet avrebbe dato la possibilità di venir tempestivamente a conoscenza del problema [Il caso Williamson]. Ne traggo la lezione che in futuro nella Santa Sede dovremo prestar più attenzione a quella fonte di notizie».
Ora a me pare che il cardinal Bagnasco disattenga le indicazioni papali; mi spiego:
invece di gridare all'ostracismo e alla campagna denigratoria dei media, Bagnasco farebbe meglio consigliare al Santo Padre di cambiare strategia comunicativa, perché è chiaro che dopo simili bischerate l'internet (e i media in genere, vorrei dire: il buon senso) si scateni prendendo di mira chi le ha dette, mostrandone la fallacia, la ridicolaggine, in pratica svolgendo una delle funzioni più nobili della rete: sputtanare chi, da posizioni di potere, spara e fa cazzate (e speriamo che a questa possibilità non venga messa la museruola con delle retrograde forme censoree). L'internet è la nuova agorà, è il luogo dove i cittadini, che si ostinano a non essere sudditi, manifestano le loro libere opinioni; per questo nell'ostrakon dei nostri blog possiamo scrivere il nome di chi ci pare nella remota speranza di mandarlo in esilio, fosse pure per 10 anni.
«Mi è stato detto che seguire con attenzione le notizie raggiungibili mediante l’internet avrebbe dato la possibilità di venir tempestivamente a conoscenza del problema [Il caso Williamson]. Ne traggo la lezione che in futuro nella Santa Sede dovremo prestar più attenzione a quella fonte di notizie».
Ora a me pare che il cardinal Bagnasco disattenga le indicazioni papali; mi spiego:
invece di gridare all'ostracismo e alla campagna denigratoria dei media, Bagnasco farebbe meglio consigliare al Santo Padre di cambiare strategia comunicativa, perché è chiaro che dopo simili bischerate l'internet (e i media in genere, vorrei dire: il buon senso) si scateni prendendo di mira chi le ha dette, mostrandone la fallacia, la ridicolaggine, in pratica svolgendo una delle funzioni più nobili della rete: sputtanare chi, da posizioni di potere, spara e fa cazzate (e speriamo che a questa possibilità non venga messa la museruola con delle retrograde forme censoree). L'internet è la nuova agorà, è il luogo dove i cittadini, che si ostinano a non essere sudditi, manifestano le loro libere opinioni; per questo nell'ostrakon dei nostri blog possiamo scrivere il nome di chi ci pare nella remota speranza di mandarlo in esilio, fosse pure per 10 anni.
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