martedì 31 marzo 2009

Sempre nel mezzo



Stasera anch'io volevo dire qualcosa su Berlusconi... Poi ho letto Formamentis e, prima di telefonare a Dio per chiedere lumi, ho detto che no, non era il caso stasera. Ho pensato: devo respirare, devo liberare la mente per non turbare i sogni notturni. Ho letto così un articolo diverso, di evasione, di Antonio Dipollina su Repubblica e il relativo, sagace commento di Francesco Merlo da cui traggo questo passaggio:

«Non abbiamo liberato il sesso, ma la sua patologia. Ma cosa potevamo aspettarci liberando un cane che viveva in sofferenza, se non che diventasse feroce? E come puoi chiedere a una società di zoppi di mettersi a correre truffando la zoppia? È davvero un viziosetto innocente quel marito inglese. Venga qui e scoprirà che nell'Italia che di notte consuma il porno, di giorno va in onda l'oltranza della volgarità, sulla Rai e su Mediaset. Dai quiz alle notizie, tutto nella televisione italiana è un pretesto per ammiccare agli attributi femminili. C'è insomma in Italia un'oscenità diffusa, e non solo televisiva che si attacca come un'edera alle donne, è la smorfia del sesso, è una raffica di rimandi allusivi, un trafficare pubico e una pornolalia spesso mascherata da moralismo che è molto più sordida - apertamente più sordida - dell'universo della pornografia esplicita. Ecco perché quasi ci commuove il povero Richard con il suo scandaletto all'inglese. A noi il porno ci ha ridotto al punto da farci rimpiangere le dogane etiche, i pregiudizi e pure le pudicizie. Del resto a capire che il bacchettonismo aveva un costo e che, al contrario, il porno fa cassa è stato il governo Berlusconi introducendo la pornotax. La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e il ministro Tremonti, che non è il marchese De Sade, tutto contento sta mettendo a punto i decreti attuativi. Presto sapremo quanti soldi arriveranno nella casse dello Stato. "Pizzo" sulla masturbazione degli italiani, questo balzello si accanisce sul porno ma al tempo stesso lo riconosce e lo sdogana per sempre come vizio nazionale. E infatti ci dicono che al ministero fanno la fila per visionare il porno da tassare, che c'è una ressa per far parte di questa nuova commissione pornofiscale. Siamo partiti dal funzionario censore e siamo arrivati al funzionario guardone».

Niente da fare, dunque. Anche tra argomenti seri come masturbazione e porno Berlusconi è sempre nel mezzo, come il perineo.

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