martedì 5 maggio 2009

Il silenzio è d'oro

È anche troppo facile immaginare perché il Vaticano e i suoi media stiano zitti riguardo alla vicenda del divorzio Berlusconi. Stanno zitti perché questo "monarca" rappresenta la più concreta garanzia per far valere la loro voce dentro l'istituzione Stato. Infatti, bisogna ricordarsi che

«dove non vi sono troni terrestri, anche il trono celeste è privato della sua base sociale; ma proprio questa rendeva credibile agli schiavi abituali, se pur senza bisogni religiosi, la sua immagine speculare in cielo. Vera immagine speculare, con il sovrano che si riflette nell'altissimo ed insondabile consiglio, con lo squillante coro di lodi riflesso nella corte di angeli privi di volontà. E d'altra parte è indicativo che, se pensiamo alle loro sedi, non troviamo gran differenza tra l'altissimo Dio dei pagani e il Dio che la chiesa abitualmente ci propone».*

Questo governo, per gli attuali vertici vaticani, è una grazia divina: guai dunque a scuoterne le fondamenta. Gli unti son sempre benvenuti, anche se lordano le menti dei sudditi.

*Ernst Bloch, Ateismo nel cristianesimo, Feltrinelli, 1971 (pag. 26)

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