mercoledì 24 marzo 2010

Perdere Dio quando si fa sera

«93. Che cos'è verità? Chi vorrà ribellarsi alla deduzione cui amano giungere i credenti: “La scienza non può essere vera perché nega Dio. Di conseguenza essa non deriva da Dio; di conseguenza non è vera, poiché Dio è la verità”? Non nell'inferenza, bensì nel presupposto sta l'errore: e se Dio appunto non fosse la verità, e questo appunto fosse provato? Se egli fosse la vanità, la bramosia del potere, l'impazienza, il terrore, l'estasiato ed inorridito delirio degli uomini?».

Friedrich Nietzsche, Aurora, Adelphi, Milano 1964

Io vorrei sapere quanto oggi, cristianamente, sia contemplato, vissuto, esperito quel ‘non’. Senza questa esperienza di negazione, senza questa privazione, senza questo abbandono, l'ipotesi Dio non potrà mai essere verificata. Svuotare il mondo da Dio, farlo uscire fuori dell'atmosfera, liberare questa idea dalla prigione terrestre, dal chiuso delle nostre menti, come aria gettata fuori da un palloncino. Pfffff. Dio non c'è più, scomparso per un attimo, per un giorno, per una settimana, per qualche decennio, un secolo... Chissà che non si riaffacci in qualche modo, da buon Dio prodigo. Credo che, se ci fosse, sarebbe contento di lasciarci in pace e, soprattutto, di non ascoltare più le nostre preghiere, invocazioni, promesse, cazzate, confessioni, violenze perpetrate nel suo nome... Sì, sarebbe contento di lasciar crescere in pace un nuovo tipo di umanità non più infettata da un'idea sbagliata.

Nessun commento: