martedì 23 marzo 2010

Rivoluzionari in pectore

Da questa notevole intervista di Antonio Gnoli ad Aldo Busi traggo questo passaggio secondo significativo che sicuramente toccherà l'animo di molti di noi, blogger solitari, che non riusciamo a inventarci un 1789 a casa nostra.

«Lei come si definirebbe?
"Un lottatore, se qualcuno cade, ma davvero, sono pronto ad aiutarlo".

Un lottatore con il fantasma della morte. Come convivono le due cose?
"Ho fatto tantissime cose, ma a 62 anni quello che porto a casa è molto poco. Non potevo inventarmi un 1789 a Brescia. Da solo non ce la fai. Indubbiamente godo di una libertà sconosciuta ai più. Però sono anche uno che alla fine se la suona e se la canta. Allora la libertà o è un valore che trasmetti e condividi con altri, oppure è il sogno di un pazzo. E io mi vedo più pazzo che sognatore. E poi a me non basta vedermi, voglio sapere come sono visto. È questo il mio inferno. La mia follia mentale che fa sì che io sia equamente distribuito fra tutti i miei personaggi".»

2 commenti:

Gians ha detto...

E dire, che avrei in mente il luogo simbolo italiano su cui erigere una colonna come successe per la Bastiglia.

Luca Massaro ha detto...

Arcore?