sabato 25 gennaio 2014

Fisting al Largo Nazareno 12


Di chi è quel pugno chiuso?
Notare bene il pollice opponibile.
Vent'anni, vent'anni, vent'anni di Ventotene e non par ancora finita la faccenda, Dio confino.

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Li avete visti ieri i vertici - senza la pietra d'angolo della vergogna - Mediasettete recarsi in udienza privata da Papa Francesco? Io sì e, conati a parte, tutto bene, compresa l'Ave Maria De Filippi piena di grazia, Costanzo non era con te.
Che belli, che vanto del capitalismo e del suo indotto spettacolare e di informazione (il Mimmunodeficiente con quella bellafica di Cesara: che spettacolo). 
Ma non ho vomitato, no. Tranquillo, mi sono solo lavato i denti con un pizzico in più di dentifricio perché mi sentivo la bocca impastata a forza di sgranar rosari pieni di Ave e Gloria.

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Prima ho sentito una parte dell'intervista all'architetto Renzo Piano, fatta da Lilli a 8½. A un certo punto, il senatore a vita si è domandato retoricamente quale tipo di paesaggio lasceremo ai nostri posteri, visto e considerato che noi contemporanei, tutto sommato, abbiamo trovato belle città che il mondo ci invidia, bei palazzi, belle piazze, bellissimi paesaggi, che in pochi decenni abbiamo deturpato.
Bella domanda, ma troppo generica: quali posteri?
Per esempio, quelli di Silvio, Piersilvio, Giansilvio, Sissilvio, è molto probabile troveranno piccoli enclave confortevoli, iperprotetti, efficenti energeticamente, pulitissimi, roba che manco un monarca assoluto di un secolo fa poteva lontanamente sognare.
I posteri di coloro che invece abitano già nel degrado urbano di periferia, stante così le cose, Renzi compreso, difficilmente avranno un futuro urbanistico e paesaggistico migliore, a meno di non architettare una rivoluzione, per la quale, ancora, non si vedono validi architetti a giro.

1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

così come noi, in generale, abbiamo tenuto in non cale il nostro patrimonio ereditato, non è difficile immaginare che continueranno a fare anche quelli che verranno dopo. l'humus è lo stesso.