domenica 5 gennaio 2014

Posizione odierna delle mani

Ho pensato non valesse la pena vivere una vita senza ritoccare il tuo culo, giacché toccandolo io ebbi sempre l'impressione di essere felice, di non volere altro più dalla vita, di morirci lì, con le mie mani che te lo tenevano con decisione e delicatezza insieme, senza tante pressioni o movimenti, mani che trasferivano il tuo essere nel mio e viceversa, viceversa nel senso che io ti trasmettevo tutto me stesso con quel gesto di una devozione e gratitudine infinita.
Però tutto finì e passarono gli anni. Del culo e di quella sensazione solo il ricordo, il sogno, il desiderio, l'inutile ricerca per analogia. Più il tempo trascorreva e più mi domandavo se in te mai si ripresentasse una seppur minima voglia di quelle mie mani che te lo tenevano così bene, così a lungo. Una volta – e ricordo quei momenti ancora con un sussulto al cuore – che ebbi la ventura di incontrarti, tu da sola o meglio, da sola no, tu con la carrozzina con dentro il figlioletto di pochi mesi che lo trasportavi per farlo addormentare lungo le tranquille vie del parco cittadino, e sorpresi ci salutammo, io, ripeto, che avvertii subito il cuore che mi saliva in gola, tu non so, solo quel sorriso che mi diceva tutto, ecco non ebbi coraggio certo di stringerti una mano, né tantomeno di spingermi nel gesto che desideravo più di tutto, però – questo me lo ricordo come fosse ora – io ti dissi molto semplicemente che se fossimo stati soli, ossia se non ci fosse stata quella tua creatura appena nata e tutta quella gente che intorno camminava come noi, io penso, ti dissi, che non avresti respinto le mie mani su di te e che forse, aggiunsi, ci saremmo anche baciati. 
«Come minimo», rispondesti, e io rimasi senza fiato a guardare intorno se, caso volesse, per incanto, fossimo restati soli col bambino addormentato.

Niente, non andò così e altro tempo, tanto tempo, è trascorso da allora. Ma non per questo quel particolare desiderio, a volte, soprattutto in sere d'inverno e luna crescente come questa, si ripresenta, abbastanza forte per immaginarmi a te vicino, con le mani che scendono e prendono, con delicatezza e decisione, quella parte di te da me tanto amata.

2 commenti:

melusina ha detto...

Quanta poesia e quanta bellezza...

Luca Massaro ha detto...

Quanto buona tu sei con me, mia cara, grazie :-)