mercoledì 15 gennaio 2014

Mamma, sto diventando marxista

Sento l'urgenza, ravviso la necessità, mi corre l'obbligo, ritengo doveroso ringraziare qui, pubblicamente, Olympe de Gouges per un suo luminoso post, Catene invisibili.
Credo, per quel che vale il mio credere, che Karl Marx si compiacerebbe di avere un'interprete sì chiara della sua teoria.
Non ho molto da aggiungere, se non pleonasticamente riferire che, quanto ivi scritto, è cosa che mi persuade fortemente e stimola ad andare avanti nelle letture marxiane. 
Nella mia piccola avventura d'intellettuale minimo di provincia, l'incontro con Marx - grazie alla mediazione di Olympe - ha determinato in me un cambiamento di paradigma, una personalissima e limitatissima rivoluzione di pensiero che, in poche parole, posso riassumere così: io ritenevo, semplicemente, che il sistema economico e politico dato, che vede da una parte il lavoro e dall'altra il capitale (con tutte le cose nel mezzo che ora lasciamo perdere, Stati compresi) fosse l'approdo oltre il quale le società umane non potessero andare, pena la caduta in vari tipi di totalitarismo; credevo, cioè, che «le leggi e le categorie del modo di produzione capitalistico, i rapporti di produzione e i rapporti di classe della società capitalistica» fossero fattori indispensabili al mantenimento e, vieppiù, al progresso della civiltà umana. In breve, pensavo che i meccanismi che regolano il sistema capitalistico fossero in mano degli uomini e non gli uomini in mano di essi, che il capitalismo si potesse regolare, ben temperare per mezzo di riforme e aggiustamenti di volta in volta progressisti e/o conservatori. Non è così - e Marx ne ha formulato in maniera inequivocabile le ragioni. Rifiutare, impedirsi di accogliere, di approfondire, di studiare tali ragioni è, a mio avviso, un imperdonabile errore, equivalente a come se ci rifiutassimo di dare ascolto a Galileo, a Newton, a Semmelweis, a Darwin, a Einstein.

Bon, non sapendo fare scouting, faccio outing coming out.


2 commenti:

Hans ha detto...

E' il mio identico percorso, propiziato anch'esso da Olympe.
Gli stessi fatti della politica, la stessa organizzazione giuridica della società - dal livello costituzionale sino a quello dei rapporti fra privati e fra potere pubblico e privati - che per mestiere devo studiare e spiegare, hanno cambiato ai miei occhi aspetto e struttura profonda e natura.
E' stata una rivoluzione anche per il mio modo di guardare il mondo e di spiegarlo a coloro che ho il compito di formare; gli schemi consolidati che si trovano nei libri - le 'bibbie' del pensiero mainstream - ogni giorno di più appaiono arcaici, inutili, falsificanti.

P.S. Permettimi: "coming out" e non "outing"

Luca Massaro ha detto...

Grazie Hans, correggo subito.
Un cordiale saluto.