giovedì 30 gennaio 2014

Italy powered by Google

«La verità è che non voglio capire niente, se per capire bisogna accettare ciò che definiamo equivoco». Julio Cortázar, Il gioco del mondo, Einaudi, Torino 1969, pag. 423

I tempi sono maturi: la deindustrializzazione italiana, le ulteriori privatizzazioni e svendite del patrimonio pubblico, comprese le quote di Bankitalia, la promettente riforma della legge elettorale che farà aumentare la percentuale delle astensioni (è una speranza), tutto insomma converge verso quello che sembra prefigurarsi come l'affare economico di tutti i tempi: dopo essersi liberata di Motorola vendendola sottocosto a Lenovo, Google sta per lanciare l'Offerta Pubblica d'Acquisto per comprarsi l'Italia, istituzioni comprese, mica solo la manifattura del cappello di Montappone.
[*]
I dettagli dell'operazione sono ancora riservati.
Da un recente sondaggio, pare che la maggioranza assoluta degli italiani sia favorevole a cedere la propria illusoria sovranità nelle mani dell'azienda di Mountain View. Gli unici che al momento sembrano opporsi sono alcuni partiti politici che hanno avuto l'opportunità di governare l'Italia negli ultimi anni; tra costoro, si segnala un attempato signore con un'acconciatura simile a quella del Mao di Wharol, il quale, rivendicando con veemenza il titolo di padre della patria, pretende di accaparrarsi la dote più cospicua dedicata alla convogliata a nozze.

Nessun commento: