domenica 19 gennaio 2014

Sprache: italienisch


Ho scoperto, tramite Giuseppe Martella, che Patrizia Cavalli ha un blog.
In esso, v'è una strofa di poesia, che è riportata per intero e che lei legge, qui - ed è una meraviglia.

La giornata atlantica

Quando col mio giudizio mi dispongo
alla tiepida pace di ogni giorno,
ai pomeriggi docili, al sonno largo
e naturale, non più nemica al clima
che anzi fermo e uguale mi carezza
- si schiude il grumo delle voci e mi fa entrare
e mi corteggiano gli odori delle strade
e mi concedo agli angoli alle piazze
ai visi di vecchi e di ragazze, e innamorata
casta trovo ogni scusa per poter restare -
improvvisa ritorna la giornata atlantica.
La luce alta, i suoni alti della luce
e si apre la distanza. Basta quel luccichio
di latte alle persiane, quelle fessure d'ombra
dense e profonde, l'abbaglio di frescura,
lo sventolio dei rami dai balconi,
ecco l'estate e il cielo si fa mare.
La città si solleva e veleggiando oscilla
mossa dalle brezze. Chiamati dalle altezze
senza ancoraggio o pesi i miei sensi
non più raccolti ma vagabondi sciolti
soli e assoluti si perdono nell'aria
e a casa mandano notizie di terrore.
Notizie: mentre in casa ogni oggetto
ritrova il suo cassetto il suo scaffale
io divento a me stessa marginale.
La mia materia evapora.
L'isola scura e densa mi riappare.
Quella sostanza spessa, promessa di rimedio,
fammi entrare. Riportami al mio limite
circondami, con le carezze segna i miei contorni,
col peso del tuo corpo dammi corpo.
Ma è il rimedio che produce il male.

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