«Non c'è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva [per quel che concerne l'imposizione di particolari modelli da imitare] come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l'aratro rispetto al trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre...».
Pier Paolo Pasolini, Scritti Corsari, Garzanti, Milano 1975
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