domenica 25 ottobre 2009

Uno scritto ritrovato



Quali sono le basi su cui si fonda l'esistenza umana?
Aria, acqua, terra.
L'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, la terra coi suoi “frutti” che ci nutre.
E com'è lo stato di queste tre componenti fondamentali del nostro esserci?
Pietoso. Pietà e sconforto e suprema compassione.
Di chi è la colpa, quale la causa di tutto ciò? Dell'uomo stesso, anzi: dell'essenza costitutiva dell'uomo, ossia la techne.
La tecnica ci fa stare nel mondo, fuori dal mondo. La tecnica ci porta (o sembra portarci) ad una condizione di voluta (compiuta?) indipendenza dai vincoli della natura e dell'ambiente. La tecnica crea l'illusione di una emancipazione dallo sfondo naturale nel quale siamo immersi, giacché essa, logorando le basi suddette, s'ingegna affinché l'uomo si affranchi (si liberi) da tali presupposti. La tecnica ci fa credere di poter vivere senza respirare, senza bere, senza mangiare; essa ricrea un mondo nel mondo, dove ci s'illude di esserne i padroni, mentre invece ci si prepara a una nuova schiavitù.
La tecnica dimentica che essa stessa è figlia della natura; e anche se essa ha di mira il suo continuo, incessante perfezionamento, questo non la rende autonoma, libera. Il guaio è che rende prigioniero l'uomo, suo dipendente.
La tecnica: suo obiettivo è di sbarazzarsi dell'uomo per dominare il mondo. L'uomo, mettendosi al servizio della tecnica, si rende suo schiavo. Dentro gli allevamenti intensivi di carne da macello ci finiremo presto noi. Tutto questo è natura.
La suddivisione elementare in mondo naturale e mondo artificiale è falsa in partenza. Non si sfugge alla logica di Spinoza: sub specie aeternitatis è sub specie necessitatis. Sotto questo cielo né si vince, né si perde: si partecipa. Ogni elemento, ogni frammento, è comprimario. Il disincanto pensante, o il rincoglionimento pervasivo sono le uniche, concrete armi amletiche che l'uomo ha a disposizione nel gioco della vita.
Tuttavia, ancora si respira, si beve, si mangia, si vota alle primarie.

2 commenti:

malvino ha detto...

E tuttavia senza techne l'uomo è mera bestia. Anzi, neppure. La scimmia conosce l'uso del bastone per raggiungere il casco di banane.

il più Cattivo ha detto...

Non è la tecnica che rende l'uomo bestia, ma la pretesa di poterne disporre senza le conoscenze che l'hanno resa possibile. Chi ha studiato approfonditamente (per esempio) il mare lo ama e lo teme, chi ne fa saccheggio non è un "artista" ma soltanto un ignorante che dispone di mezzi che sarebbe stato più "ecologico" non conoscesse. Purtroppo temo che sia inevitabile che affianco a persone responsabili si trovino gli irresponsabili (che talvolta saranno la maggioranza e da qui il collasso.... vedi Jared Diamond) ma tutto tende a finire, noi inclusi... ove noi è un assieme grande a piacere.
Un sorriso