sabato 30 gennaio 2010

Il fascismo dentro

Se i discorsi del Dusce son balzati in testa alle classifiche di download per l'iPod ci sarà un motivo: e il motivo è che il sentimento fascista è stato tramandato di padre in figlio con il mantra specifico del vittimismo, dell'orgoglio patrio, della coscienza nazionale.
Il fascismo si eternizzato in Italia per vari motivi: prima di tutto perché è qui da noi che è stato inventato; seconda cosa, perché la sua fine non è stata naturale ma è stata ed è avvertita come un sopruso, come l'interruzione di un sogno. L'alto consenso di cui il regime fascista e Mussolini in persona godettero (col favore, non dimentichiamolo, della Chiesa Cattolica) non svanì d'incanto con la Liberazione. Il fascismo dentro ha continuato a covare negli italiani e qualcuno, il Masturbatore Supremo di Arcore, ne gode ora i frutti: il guscio s'è rotto (anche se i fascisti dentro non si sono accorti che, come il cuculo, questo signore li ha parassitati). Se - lo so che col “se” non si fa storia - se, ripeto, Mussolini non si fosse alleato con Hitler, non avrebbe perso la guerra; così gli americani lo avrebbero lasciato al suo posto come barriera anticomunista, alla Francisco Franco, per cui è probabile che sarebbe stato in carica fino alla morte. Allora, forse, l'Italia sarebbe guarita da questa patologia da cui è ancora affetta. Facciamo un confronto veloce con la Spagna: c'è qualcuno, infatti, delle nuove generazioni spagnole che legge, studia, ascolta e scarica dalle rete i discorsi del Caudillo? C'è qualcuno che (a parte qualche vescovo nero) rimpiange i tempi in cui a capo del Governo di Madrid c'era il Generalisimo e i treni arrivavano in orario?
Gli italiani - la maggioranza degli italiani - è un popolo fatto così: fascista dentro.
Berlusconi titilla questa coscienza sporca come nessun altro dopo il Dusce (o Kuce, come lo chiama Gadda in Eros e Priapo).
Forse, a questo punto, e lo dico con dolore e rabbia, è bene che Berlusconi finisca naturalmente senza nessuna ombra di condanna o complotto ai suoi danni, dando sfogo definitivo a questa cattiva coscienza risentita del fascista dentro, in modo da far accorgere a chi la possiede, quanto e cosa significhi essere stronzi.

3 commenti:

sam ha detto...

Non so. Non so se nel nostro triste paese potrà mai arrivare un termine, un limite, un "basta, mi hai stufato". Detto con noia, non con rabbia.
La nostra cultura è basata ancora sul feudalesimo. Noi siamo naturalmente predisposti alla richiesta di elemosina al potente. Un fatto che si denota perfino nel non chiedere lo scontrino al ristoratore, anche senza avere nulla in cambio, neppure uno sconto. Ma perfino quello diventa il "potente" che può permettersi di evadere le tasse davanti a te e alla facciazza tua.

In questo contesto di sudditanza, non esistono diritti, meno che mai diritti collettivi. Nulla è meritato, dovuto, ma elargito, regalato, offerto. Tutto è personale, tutto è singolo. Non è un caso che i Tg raccontino così tanto storie singole: la signora vedova con due figli che ha perso il lavoro; la ragazza violentata; il giovane suicida...

La cultura dei nostri vicini d'Oltralpe, per esempio, è completamente diversa. Ha i suoi limiti, come ogni cultura, ma non vi è questo asservimento al potente di turno che invece leggo in Italia.

Non vorrei che però mi confondessi. Non sto facendo un discorso sulla collettività a discapito del singolo. Ma l'unicità del singolo è rispettata se inserita in un contesto sociale equo.

sam ha detto...

PS scusa, sono talmente un animale da utilizzare confondere e fraintendere come fossero sinonimi...

Luca Massaro ha detto...

grazie del tuo intervento, Sam.
:-)