domenica 3 gennaio 2010

Laughter in the Dark

Ora, io non voglio star qui a far le pulci agli Angelus papali e ai commenti politici che ne derivano. C'è Malvino per questo (a proposito: ne sento la mancanza).
Tuttavia, mi pare che qualcuno debba far notare al Ministro dell'Economia Giulio Tremonti che non c'è bisogno di dichiararsi fulmineamente d'accordo col Pontefice, per tema di esser "confuso" tra i soggetti criticati dal Papa stesso, e cioè i maghi e gli economisti. Anche perché, poi, la fretta della slinguazzata può far dichiarare cose in patente contraddizione con quelle sostenute da colui al quale si vuole dimostrare venerata benemerenza. Infatti, se Benedetto XVI dice che «la nostra speranza e il nostro futuro è nelle mani di Dio», dopo l'onorevole Giulio Tremonti non può dire che «il futuro degli uomini non è né un oroscopo né un software né un palinsesto né un programma di computer. È superstizione voler prevedere il futuro delle cose umane, della politica, dell'economia perché questo dipende dall'uomo. Volerlo sapere a prescindere dall'uomo è arroganza. L'arroganza di una conoscenza che si crede illimitata ma che illimitata non è» e pensare di dire la stessa cosa del Papa.
Perché delle due l'una: o il futuro è nelle mani di Dio o nelle mani degli uomini.
Che cosa diamine centrino gli oroscopi coi software [o i palinsesti (televisivi?) sempre coi software (i programmi di computer sono software, egregio Giulio: non lo sa?)] e le capacità umane - solo e troppo umane - di cercare di prevedere il futuro, non si è capito bene. Se la nostra specie ha avuto tanto successo come forma di vita su questo pianeta è perché ha saputo prevedere ciò che le poteva capitare al fine di sopravvivere e riprodursi. Certo, le previsioni sono di tutti i tipi: da quelle grezze e primitive degli oroscopi, a quelle più raffinate elaborate oggidì con sistemi di calcolo complessi, indagini statistiche, analisi della storia e altre metodologie di previsione. E poi: a chi si riferirà mai Giulio Tremonti quando parla di arroganza di una conoscenza che si crede illimitata? Di quella offerta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede? Dalla Scolastica? Dalla Umma? Dai Savi Protocolli del Monviso e del Sacro Graal Padano? Ha mai provato a chiedere a uno scienziato di qualsiasi campo d'indagine, serio e affermato, riconosciuto dalla comunità internazionale, se crede di poter prevedere illimitatamente il futuro delle cose umane? Come? Non l'ha fatto perché teme che gli risponda con una risata in faccia?

2 commenti:

paopasc ha detto...

E infatti, di una buona (e nuova) teoria scientifica si dice che comincia a svezzarsi quando riesce a fare previsioni, non certo previsioni illimitate.
Ottimo pezzo, tal lucas, veramente!

Luca Massaro ha detto...

grazie Paolo