Scusatemi, ma da un po' di giorni non riesco a commentare la realtà. Non riesco a seguire giornali, vedere tv, inseguire le notizie... I fatti del mondo non mi accadono, eppure qualcosa accade.
Stamani Lucas si è alzato, ha aperto le finestre, è andato incontro a un mattino freddo e caldo insieme. Ha deciso di indossare una camicia bianca, evento raro per le sue abitudini. Prende l'auto e parte e, lungo la strada, si ferma ai bordi di una banchina per cogliere un particolare colore all'orizzonte. Col cellulare cattura l'immagine, la riguarda, ma quel colore non c'è più né sul piccolo schermo, né più all'orizzonte. Un turbine improvviso di vento gli sfila il berretto di testa e i pensieri volano via, come uno stormo di tortore. Né freddo né caldo il vento spira a tutta forza; le lontane pale eoliche sembrano impazzite e delle nubi bianche fanno panna: un cielo di fiordilatte precipita la sua agitazione. Lucas sente che deve risalire in auto, ripigliare la strada. Ma ecco che, tra rovi di rosa di canina e cespi di pino silvestre, appare qualcosa, qualcosa che sapeva essere con lui da giorni: una presenza, una fiducia, una partecipazione. E allora prova, prova a chiudere gli occhi, e lei è lì, quella presenza, più vera del vero. Lucas si precipita in auto, cerca dentro al cruscotto un ancora di salvezza, deve capire prima di prendere il volo. C'è Auden, conforto degli angeli
Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, sua moglie si è seccata e ha detto che non era il caso, no. Assomiglia a una coppia di pigiami, o al salame dove non c'è da bere? Per l'odore può ricordare i lama, o avrà un profumo consolante? È pungente a toccarlo, come un pruno, o lieve come morbido piumino? È' tagliente o ben liscio lungo gli orli? La verità, vi prego, sull'amore. I manuali di storia ne parlano in qualche noticina misteriosa, ma è un argomento assai comune a bordo delle navi da crociera; ho trovato che vi si accenna nelle cronache dei suicidi, e l'ho visto persino scribacchiato sul retro degli orari ferroviari. Ha il latrato di un alsaziano a dieta, o il bum-bum di una banda militare? Si può farne una buona imitazione su una sega o uno Steinway da concerto? Quando canta alle feste, è un finimondo? Apprezzerà soltanto roba classica? Smetterà se si vuole un po' di pace? La verità, vi prego, sull'amore. | Sono andato a guardare nel bersò; lì non c'era mai stato; ho esplorato il Tamigi a Maidenhead, e poi l'aria balsamica di Brighton. Non so che cosa mi cantasse il merlo, o che cosa dicesse il tulipano, ma non era nascosto nel pollaio, e non era nemmeno sotto il letto. Sa fare delle smorfie straordinarie? Sull'altalena soffre di vertigini? Passerà tutto il suo tempo alle corse, o stimpellando corde sbrindellate? Avrà idee personali sul denaro? E' un buon patriota o mica tanto? Ne racconta di allegre, anche se spinte? La verità, vi prego, sull'amore. Quando viene, verrà senza avvisare, proprio mentre mi sto frugando il naso? Busserà la mattina alla mia porta, o là sul bus mi pesterà un piede? Accadrà come quando cambia il tempo? Sarà cortese o spiccio il suo saluto? Darà una svolta a tutta la mia vita? La verità, vi prego, sull'amore. W.H. Auden, La verità vi prego sull'amore, Adelphi, Milano 1994 (traduzione di Gilberto Forti). |
Dobbiamo vedere Lucas lì, adesso, con un sorriso che gli arriva alle orecchie, con il vento che scivola via le lacrime che gli rigano il volto, con la sensazione unica che la solitudine non esiste.
2 commenti:
ormai siamo diventati palomarici, caro lucas :)
Troppo onore, caro Dev, troppo onore
:-)
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