Dire: “Pagliaccio”, “buffone”, “pezzo di merda”, “farabutto”, “pidocchio” è talmente liberatorio, catartico, veritativo, democratico, che essere tacciati come facinorosi dalle truppe perlusconiane ha un certo fascino: significa che tali severe critiche, alti moniti, peggiorativi ad personam toccano un nervo scoperto del potere mediatico del Principe Perlusconi. L'unica critica che si può muovere a tali giusti sfoghi necessari è di essere semmai pronunciati con acredine, con disprezzo, con cattiveria. Qui non si tratta di essere sprezzanti o cattivi o rancorosi, macché! Si tratta di esprimere con gioia incazzata una necessaria presa d'atto di fronte all'uomo piedistallo. Lui va lì per prendere in mano la cosa... mavattenea...
P.S.
Ringrazio G.O.D. (per il video) e nonunacosaseria (per il suo post).
Infine: quest'uomo intervistato assomiglia a mio suocero...
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