«Quando la fiamma ebbe distrutto le tracce della mano del Maestro e con ciò stesso, come su un rogo, anche quelle dell'anima di lui, Jesua Krohal si mise il manoscritto ripiegato nella tasca interna del cappotto e, ardendo di una febbre fino a quel momento sconosciuta, ordinò un altro boccale di birra. Karolina posò la birra sul bordo del tavolo, ma Jesua, con un balzo improvviso, riuscì ad afferrarle un grosso seno rotondo. Karolina rimase per un attimo impietrita, come la moglie di Lot trasformata in una colonna di sale, poi si scosse e alzò il braccio. La sua pesante mano rossa passò giusto davanti al naso di lui.
“È l'Apparenza di pienezza”, disse Jesua a mo' di sentenza “ma questa era la Pienezza” e arrotondò la mano, allargando le dita...»
Danilo Kiš, “La storia del maestro e del discepolo”, da L'enciclopedia dei morti, Adelphi, Milano 1988
2 commenti:
Danilo Kiš.. devo annotarmi il suo nome. :)
Ti consiglio “Clessidra”, uno dei capolavori del Novecento.
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