giovedì 24 giugno 2010

Una storia credibile

Ultimo Collegio Docenti dell'anno scolastico 2009-2010. Ore 9.00. La fila dove sono seduto è vuota. La Dirigente Scolastica non è ancora arrivata. Davanti a me e alle mie spalle chiaccherio generale di una folta schiera soprattutto di colleghe. Apro la cartella. Tiro fuori Giulio Mozzi, Sono l'ultimo a scendere. E altre storie credibili, Mondadori, Milano 2009. Appoggio il libro sul piccolo bracciolo-scrittoio. Sono arrivato a pagina 191, al racconto Dramma datato 27 aprile 2005. Leggo che Giulio si trova sull'Eurostar da Torino a Milano, «carrozza dodici, posto quarantasei». Io sono seduto sulla sesta fila, la quinta sedia a partire da sinistra. Leggo che Giulio sta leggendo Fenomenologia della percezione di Merleau-Ponty, Bompiani, esattamente a pagina 270 di 586. Arriva la Dirigente. Tutti, meglio: tutte cominciano a sedersi. Sento bussare sulla spalla destra. Mi volto. È una collega che, con un generoso decolleté, mi domanda:

«Me lo fai vedere?»

«Che cosa?»

«Stupido, il libro».

Incasso lo “stupido” e porgo, con un mezzo sorriso, il volume. La Dirigente prova il microfono, si dovrebbe cominciare.

«Bello? Ti piace?» mi chiede la collega restituendomi il libro.

«Sì, molto. È un libro divertente, di piacevole lettura. C'è solo una cosa che lo rende poco “credibile”: il protagonista, cioè Giulio, vince quasi sempre».

«Allora è un libro d'avventure?»

«Più o meno. Avventure del quotidiano».

D'improvviso un fischio dovuto alla prova microfono ferisce l'udito di tutti i presenti.

«Me lo passi dopo che l'avrai letto?»

«Se ti scopassi dopo andrei a letto?».

«Stupido, ma che cazzo dici! Cosa hai capito?»

«Ma... forse... il fischio... ma tu cosa hai detto?»

«Ti ho chiesto se dopo me lo passi».

«Il libro?»

«Si».

«Sì, a settembre, quando ci rivedremo».

La Dirigente comincia a parlare. Io rimetto a posto il libro in cartella. Prendo l'agenda, vado al primo settembre e scrivo. Ore 8,30: 1° Collegio Docenti a.s. 2010-2011. Portare libro a X.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

io non ho colleghi così intraprendenti...sarà che la mia scollatura non è altrettanto generosa...comunque i pochi che ho sono sull'orlo della pensione, hanno raggiunto la pace dei sensi :(

in tempi di letture vacanziere, vedrò di dare un'occhiata alla tua proposta (grazie)

Luca Massaro ha detto...

Come dice il titolo, la storia è "credibile" ma non del tutto vera (non è vero il 2° fraintendimento). Se avrai occasione di leggere il libro capirai.

Anonimo ha detto...

Certe colleghe se la chiamano. Ma molto più spesso certi colleghi. Comunque a scuola, non si cucca mai, per dirla con un eufemismo giovanile