martedì 1 giugno 2010

Un colossale errore

«“Intendi scrivere un pezzo su Israele o no?

No. Voglio scordare Israele. Voglio scordare gli ebrei. Avrei dovuto lasciarli perdere da un pezzo. Esibisci il pene in pubblico e, naturalmente, arriva la polizia... Ma, realmente, questo dura da troppo. Ho cercato di liberarmi da tutti gli impacci che mi tenevano prigioniero da ragazzo, ma a quarant'anni mi ritrovo più che mai incatenato. Basta, non scrivo più. Non ne posso più, dei loro rimbrotti. Ribellione, obbedienza – disciplina, dinamite – ingiunzioni, resistenza – accuse, discolpe – sfida, vergogna... no, è stato tutto un colossale errore, dal principio alla fine”».

Philip Roth, Lezione di anatomia, Bompiani, Milano 1986.

Dal principio alla fine è stato tutto un colossale errore. È stato tutto un colossale terrore. È stato tutto un crescendo di fanatismo religioso e violenza. Violenza chiama violenza, sangue... sangue. E l'infezione fondamentalista cresce da ambo le parti, ma spero che le menti resistano, che ce la facciano a respingere la richiesta di sacrificio, di esplosione, soprattutto nelle donne e nei bambini forzati a imbracciare fucili e dinamite. Ci vorrebbe un Dio che apparisse per dire: «Ma che cazzo fate in nome mio? Io non esisto!» E poi sparisse, gridando: «Non voglio sapere nulla delle ragioni, dei torti, della storia: la storia è ora, seppellite le vostre ragioni con le vostre armi. E i vostri Libri. Comprate un iPad. Steve, pensaci tu a trovare un'applicazione giusta per questi fratelli nemici. Sono un po' d'anni che sai come contagiare le persone nella maniera migliore possibile».




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