«Stiamo scendendo sempre di più» dice la signora ansiosa.
«Là dove si trova la verità» dice Chantal.
«Là» incalza Leroy «dove si trova la risposta alla sua domanda, mia cara signora, la sola che conti: per che cosa viviamo? Che cosa è davvero essenziale nella vita?». E la fissa dritto negli occhi: «L'essenziale, nella vita, è di perpetuare la vita: e dunque il parto, e ciò che lo precede, il coito, la seduzione, ovverosia i baci, i capelli sciolti al vento, le mutandine, i reggiseni di buona fattura, e tutto quanto fa sì che la gente sia idonea al coito, cioè il mangiare [...] e insieme al mangiare la defecazione – perché certo lei sa, mia cara signora, mia bella, adorabile signora, certo lei sa quanto spazio occupi nella nostra professione l'elogio della carta igienica e dei pannoloni. Carta igienica, pannoloni, detersivi, roba da mangiare. È questo il cerchio sacro dell'uomo, e la nostra missione non consiste solo nell'individuarlo, nel comprenderlo e nel delimitarlo, ma nell'abbellirlo, nel trasformarlo in canto. Grazie alla nostra opera, la carta igienica è ormai quasi esclusivamente rosa – un fatto altamente edificante, che le raccomando, mia cara e ansiosa signora, di meditare a fondo».
Milan Kundera, L'identità, Adelphi, Milano 1997 [trad. Ena Marchi]
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