Il professor Cardini, dalle pagine della cronaca fiorentina di Repubblica, lancia una provocazione riguardo ai tagli che colpiscono molti enti culturali: «Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare» è l'attacco del suo articolo (non è ancora online, ma è presente l'intervista di ieri) e, nel merito, si dice pronto ad autotassarsi del 25% della sua busta paga di docente universitario del mese di giugno, per salvare il Museo di Storia della Scienza di Firenze (in pratica, è pronto a dare mille euro).
Bene, nel mio piccolo, e dal basso della mia “morbidezza”, sono pronto anch'io a sostenere, con un piccolo contributo¹ il Museo diretto dal professor Paolo Galluzzi, memore di aver con lui sostenuto un esame universitario; memore del 30 ch'egli benevolo, mi diede; memore della visita, con lui come guida, del suddetto museo in compagnia dei pochi compagni di corso (e memore di una compagna di corso a cui sussurrai dolci parole bloccandola alla parete dello stabile, lato lungarno). Ma, mi chiedo, anche qualora tale autotassazione di massa avvenga, essa potrà essere sufficiente? E soprattutto: perché non trovare criteri di tassazione forzata “intelligente” per salvaguardare la Cultura? Aiutiamo l'esaurito - pardon, esautorato Ministro Bondi a trovare questi fondi (rima baciata in omaggio al poeta). Un'idea ce l'avrei, ma non credo che sarà presa in considerazione: una tassa sulla stupidità. Imponiamo, pena una forte tassazione, a tutti gli sponsor dei vari Grandi Fratelli e Isole dei famosi, di sponsorizzare altresì i cosiddetti Istituti Culturali “inutili” per dare ossigeno al cervello della nazione soffocato da tanto rincoglionimento. Dite ch'è una proposta populista irrealizzabile? Irrealizzabile, concedo; populista no, ma dannatamente elitaria. Oppure, diciamo al tremendo Tremonti di ritoccare la sua fortunata (per la Chiesa Cattolica) formula dell'8 per mille, destinando solo il 4 per mille alle confessioni religiose (dove i contributi volontari non mancano mai dai propri fedeli). Sono un illuso, lo so. È che non sono un duro, ma uno che spera sempre in una possibile rivoluzione di morbido velluto. Infine, ultima ipotesi: sia venduto il Museo a Google.
P.S.
A margine, presuntuosamente, vi rinvio a una mia poesiola, Buco d'ozono, scritta anni or sono.
¹diciamo 150 euro? Vedrò, son reduce dal rifacimento della distribuzione, delle valvole e della pompa dell'acqua del motore della mia auto: 700 euro.
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