sabato 17 aprile 2010

Lacrime editoriali

Leggendo stamani la lettera aperta di Saviano a Berlusconi, la cosa che più mi ha colpito è la parte finale, questa:

«Io sono un autore che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori e Einaudi, entrambe case editrici di proprietà della sua [di Berlusconi] famiglia. Ho sempre pensato che la storia partita da molto lontano della Mondadori fosse pienamente in linea per accettare un tipo di narrazione come la mia, pensavo che avesse gli strumenti per convalidare anche posizioni forti, correnti di pensiero diverse. Dopo le sue parole non so se sarà più così. E non so se lo sarà per tutti gli autori che si sono occupati di mafie esponendo loro stessi e che Mondadori e Einaudi in questi anni hanno pubblicato. La cosa che farò sarà incontrare le persone nella casa editrice che in questi anni hanno lavorato con me, donne e uomini che hanno creduto nelle mie parole e sono riuscite a far arrivare le mie storie al grande pubblico. Persone che hanno spesso dovuto difendersi dall'accusa di essere editor, uffici stampa, dirigenti, "comprati". E che invece fino ad ora hanno svolto un grande lavoro. È da loro che voglio risposte.»

Chissà se la figlia Marina, presidente della Mondadori, risponderà personalmente a Saviano o darà mandato al personale della casa editrice di rassicurarlo circa la volontà di continuare a pubblicarlo e ben reclamizzarlo. Ne dubito.
Dunque vedremo Saviano alla Feltrinelli, o alla Rizzoli, o alla Bompiani? Chissà. Il dramma è che continueremo a vedere la Mondadori (e l'Einaudi) nelle mani di Berlusconi.
La storia partita da molto lontano della Mondadori” e dell'Einaudi è una storia triste. Credo che se Arnoldo e Giulio potessero vedere in che mani sono finite (e in che modo!) le loro creature editoriali, piangerebbero amaramente.

P.S.
Ieri, nella conferenza stampa, Berlusconi mi pare abbia detto che la “nostra” mafia sarebbe la sesta al mondo come capacità di affari, ma che risulterebbe essere prima nell'immaginario collettivo dell'opinione pubblica mondiale, per l'enorme “supporto promozionale” offerto alle cosche dalle varie Piovra e Gomorra. Come a dire: se le mafie nostrane non godessero di tale pubblicità indiretta, sarebbero le prime in assoluto? Sarebbero il nostro vanto e orgoglio? Capitanerebbero i vari G8 segreti delle principali organizzazioni criminali del mondo?

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