Un paio d'ore fa ho visto uno scorcio di 8½. A un certo punto Lilli Gruber ha chiesto all'onorevole Bocchino, fedele finiano del PdL, quanti sarebbero i deputati pronti ad aderire all'eventuale gruppo autonomo in Parlamento. Italo Bocchino ha risposto (più o meno): «Quattro, cinque; massimo sei fra Camera e Senato». Lilli Gruber ha sorriso sorniona come per dire "non mi prenda in giro". Purtroppo, dall'aria grave con la quale ha risposto, non credo che l'onorevole Bocchino abbia mentito.
Sì, credo anch'io che i parlamentari pronti a seguire l'improbabile “strappo” di Fini non saranno più di una decina. E penso: Alleanza Nazionale svanita nel nulla, disciolta nell'aere della greve aria berlusconiana. Un partito dignitoso, solido, radicato, con un notevole consenso: pouf, non c'è più. E pensare che l'ultima volta che si presentò col suo simbolo (2006) prese più di 4 milioni di voti (12,3% alla Camera e 12,4% al Senato)!
Fini e i suoi fedeli si trovano ora smarriti, consapevoli che indietro non possono tornare, dacché se avessero l'ambizione di ripresentarsi come forza autonoma di destra a delle improbabilissime elezioni anticipate, sanno benissimo che rischierebbero di star fuori del Parlamento come Bertinotti e la Sinistra Comunista.
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