sabato 3 aprile 2010

Sabato santo


«Ogni tentativo di riportare alla sua natura il sentimento cristiano della vita, va a scapito del principio di autorità. La Chiesa riformata insegna.
Il cristianesimo è un fatto umano, soltanto umano. Il più umano dei sentimenti. Opera da uomo a uomo. Si muove sul piano orizzontale. È un sentimento che ogni uomo ispira agli altri uomini, ogni uomo trae dagli altri uomini. (L'allargamento, cui io tendo con tutto l'animo, del sentimento cristiano della vita, porterà alla cristiana comunione con le creature e le cose di là dall'uomo: animali, piante, minerali; e con le particelle che compongono le creature e le cose; fino alle cellule e agli atomi; e di là dalle cellule e dagli atomi; e allora solamente sarà raggiunto il pieno, profondo sentimento cristiano della vita). Il cristianesimo, questo fatto ‘umano’, lasciatelo a noi uomini. Mutando la sua naturale posizione, e dalla posizione orizzontale rizzandolo alla (verticale) posizione dell'autorità, non solo si altera la sua natura, ma si isterilisce assieme le sue fonti di fecondità, si fiacca la sua energia. Cristianesimo è continuazione di noi stessi nella umana collettività e in tutto ciò che è. Cristianesimo è associazione dei singoli egoismi. Il nostro proprio egoismo nell'egoismo altrui, e l'altrui nel nostro. È la nostra propria energia di vita messa in comune con l'altrui. È la fusione di tutte le umane energie di vita, e sarà la fusione delle energie umane e non umane. Gelatina ineffabile, nella quale come caschi, caschi bene. Vogliamo pensare, fratelli della comune gelatina, vogliamo pensare alla fisica atomica come alla ‘scientifica’ riprova del sentimento cristiano della vita? Vogliamo salutare qui la fine di una mostruosa soluzione di continuità? Vogliamo celebrare la fusione di materia e spirito, anima e corpo, fisico e metafisico?
Prima di Cristo, questa energia era chiamata Eros nella lingua di Platone, e salutata con le parole di Lucrezio nell'alma Venere. Cristo approfondì questa energia e il sentimento che la esprime, allargò il repertorio dei comuni interessi umani svegliando il voluttuoso sentimento della pietà e quello più voluttuoso ancora della carità, rese anche più ‘umano’ questo più umano dei sentimenti. Il quale, perché così umano appunto, non regge a quanto umano non è, non regge soprattutto all'autorità unica e accentratrice - questo arresto, questa paralisi, questo punto. E ancor meno regge al riflesso metafisico dell'autorità: Dio. Ateo è il cristianesimo. E se ateo io sono, tale non per ragionamento io sono, ma perché cristiano».

Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, (voce: Europa), Adelphi, Milano 1977

2 commenti:

formamentis ha detto...

Savinio è uno dei miei preferiti e tu lo sai

Luca Massaro ha detto...

Da qui la dedica
;-)