venerdì 26 giugno 2009

Beato solipsismo

A volte mi piacerebbe essere affetto da solipsismo. Dire: esisto solo io, gli altri non ci sono. O meglio: gli altri esistono solo se li penso. E così, da stasera, seduta stante, Berlusconi lo faccio sparire. Non lo penso, né lo dico più. Non c'è nessun uomo chiamato così. Ah, che soddisfazione, mi dico, da stasera non farò più esistere lo scandalo permanente di questa nostra serva Italia.
Bello contento, mi preparo per andare a letto quando, sul divano, scorgo un libro di fiabe filosofiche che tempo fa regalai alle mie figliole. Chi Po e lo stregone: racconto cinese per bambini e filosofi. In tal libro «c'è una scena in cui il ragazzo, Chi Po, prende lezioni di pittura dallo stregone Bu Fu. A un certo punto questi dice: "No, no! Tu ti limiti a dipingere ciò che esiste! Chiunque può dipingere ciò che esiste; il vero segreto è dipingere ciò che non è!". Chi Po, costernato, ribatte: "Ma che cosa c'è che non è?".»¹
Berlusconi!

1. In realtà, il libro sul divano è una mia invenzione. Però il libro succitato esiste davvero (Oscar Mandel, Chi Po and the Sorcerer: A Chinese Tale for Children and Philosophers, Tokio, 1964) anche se, credo, non vi sia una traduzione italiana. Ho saputo della sua conoscenza tramite Raymond Smullyan, 5000 anni avanti Cristo, Zanichelli, Bologna 1987 (pag. 104).

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