martedì 16 giugno 2009

Homo consumens



«La vita del consumatore è una vita di continuo apprendimento; e, parimenti, di rapido oblio. [Ciò che contraddistingue di più] la vita del consumatore è l'essere in continuo movimento. Se Max Weber ha visto giusto, laddove sosteneva che il principio etico della vita produttiva era la dilazione della gratificazione¹ [...] allora il principio etico che sta alla base della vita consumatore [...] dovrebbe essere il seguente: è illegittimo sentirsi soddisfatti. Per una società che vede nella customer satisfaction la motivazione di fondo e l'obiettivo a cui tendere, l'idea stessa di un consumatore "soddisfatto" non ha nulla né di una motivazione, né di uno scopo: si tratta, semmai, della più terribile delle minacce. [...] I bisogni non devono mai avere fine [ma] non è la creazione di nuovi bisogni [...] ciò che costituisce la maggiore preoccupazione [...] della società dei consumatori. È piuttosto la sistematica tendenza a minimizzare, con toni di disprezzo, i bisogni di ieri, a rappresentarli come imbruttiti, inutili, "sorpassati", e più ancora a screditare l'idea stessa che la vita del consumatore debba essere guidata dalla soddisfazione dei bisogni: è tutto questo che mantiene in vita il consumismo e l'economia dei consumi».

Zygmunt Bauman, Homo consumens, Erickson, Gardolo (TN), 2007 (pag. 23-25)

1 «Ritardare: i piaceri vanno sempre ritardati» G. Gaber, La masturbazione.

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