Com'è bello la mattina svegliarsi con il mal di testa! Sai che il letto, anche se consumato più a lungo, non porterà beneficio e ti alzi e vai incontro alla guazza diffusa nel prato, portando, svogliato, la cagna a passeggio legata (è in calore), a subire lo schiaffo del freddo mattino, il taglio dei primi raggi orientali (non ho gli occhiali), le frasche grondanti di acacia che rigano faccia e capelli; e mentre la cagna annusa i vari marcamenti del territorio, anche tu, beato, cominci a marcarlo, orinando, per ritornare alla terra, all'assorbimento, a quella di specie di nulla in cui trasformi te stesso in qualcosa d'inerte e non sai se quello sei è qualcosa che fugge o che resta nella bolgia dei fatti.
«Preferisco sempre orinare in mezzo alla natura che non in questi impianti moderni, così disgustosi. Qui, per pochi attimi, lo zampillo dorato mi unisce prodigiosamente all'humus, all'erba e alla terra. Perché, caro Flajšman, è dalla polvere che sono nato e alla polvere adesso almeno parzialmente faccio ritorno. Orinare nella natura è una cerimonia religiosa con la quale promettiamo alla terra che un giorno o l'altro ritorneremo a lei tutti interi».
Milan Kundera, Amori ridicoli, Adelphi, Milano 1988, pag. 111-2 (ed. originale 1968, traduzione Andrea Barbato)
P.S.
Ieri sera, tra le 21,30 e le 23 la pagina di Google e del blog (e di vari blog che seguo) non si aprivano. Tutti riportavano questo errore: Errore 105 (net::ERR_NAME_NOT_RESOLVED): Impossibile trovare il server. E se era impossibile trovare Google figuriamoci me stesso.
6 commenti:
Sarà anche una cerimonia ma probabilmente ci sarà chi ti rompe le uova nel paniere e lo giudica atto osceno in luogo pubblico, in quanto al trovare se stessi prova con una martellata sul pollicione, è formidabile per ritrovarsi.
che angoscia, tra le 21:30 e le 23:00...
@ Paopasc.
Vero. Do per scontato che la possibilità di farlo (orinare nella natura, intendo) la abbiano coloro che abitano in campagna o nei pressi di qualche parco cittadino con numerosi anfratti.
@AlterEgo
Mi consola dunque di non esser stato il solo...
;-)
pisciare nell'erba e in genere nella natura selvatica è un privilegio maschile
provate a farlo accucciati, pensando a tutti gli insetti che non aspettano altro che di attaccarsi a qualcosa di caldo e molto ben irrorato (di sangue), poi mi dite...
;)
WW
@ WW
Comunicazione personale.
In effetti, mi sono già estratto, tempo addietro, due zecche dalle palle...
:-D
sospetto che ci sia un doppio senso
voglio i nomi...
:D
WW
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