Leggo dal Corriere online:
La creazione dell'universo, scrive Hawking, è stata semplicemente una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica. «Poiché esistono leggi come quella della gravità [...] l'universo può essere stato creato dal nulla». Considerando che è altamente probabile che esistano non solo altri pianeti simili alla Terra ma addirittura altri universi, Hawking sostiene che se Dio avesse voluto creare l'universo allo scopo di creare l'uomo, non avrebbe avuto senso aggiungere tutto il resto.
Ditemi, secondo voi esiste la remota possibilità che Stephen Hawking si sia ispirato a questo mio post del 31 ottobre 2008? E se sì, pensate che debba reclamare qualche diritto? Guardate poi la foto che avevo messo in tal post! Tutto torna. Quasi quasi telefono all'avvocato Ghedini per avviare una causa di plagio.
Però, a parte gli scherzi, e' son soddisfazioni aver espresso 'gnorantemente le stesse tesi dell'insigne scienziato e pensatore in questione.
Ciò che sostiene Stephen Hawking nel suo ultimo libro, The Grand Design, è l'idea che per me è la domanda par excellence che ha fatto scendere la mia scarsa fede su un piano inclinato come una sfera senza attrito sospinta dalla forza di gravità. La sfera-fede sta ancora scendendo verso nessun centro e i fatti del mondo, le religioni (tutte) sono come gli spazzini del curling: fanno aumentare l'accelerazione.
10 commenti:
a due anni di distanza il tuo modo di scrivere si è affinato
(allora ho anch'io qualche speranza)
questa querelle, con o senza Hawking, viene riesumata periodicamente
non esiste disputa nella comunità scientifica (quella titolata, non i creazionisti) a tal proposito
da noi solo zichichi continua a sostenere le sue tesi sul "creato" e sull'assenza di contrapposizione tra scienza e fede... :(
senza offesa, ma non sei tanto tu ad aver espresso una tesi rivoluzionaria con anni di anticipo, quanto hawking a rimasticare sempre più o meno la stessa pappa.
@ Whatsgoingon
Nessuna offesa, solo rincrescimento da parte mia di non esser stato sufficientemente "autoironico".
:-)
Naturalmente nulla ci garantisce che le leggi della fisica che oggi verifichiamo sperimentalmente fossero uguali tre miliardi d'anni fa.
no figurati, la tua ironia era evidente, il problema è che 'sto hawking mi dà un po' fastidio. sarà che ho una fidanzata fisica che mi spiega tutte le furbate di 'sto qui (io di mio di fisica non ci capisco nulla) ma davvero ogni tanto qualche grossa balla la spara anche lui. del resto immagino sia il problema di tutti i divulgatori, specialmente quando hanno un ego grosso come una casa e si credono i nuovi einstein.
Giulio,
se anche fossero state diverse, potresti spiegarmi cosa cambierebbe? E poi, saresti così gentile, se vuoi e se puoi, da fornirmi una tua versione sull'enorme quantità di "spreco" energetico (e spazio-temporale) che (l'eventuale) Dio ha messo in campo per veder recitare la nostra specie sul palcoscenico terrestre?
@ Whatsgoingon
Una «fidanzata fisica»... che invidia. Io, una volta, fui fidanzato con una "metafisica". Quando venni mollato divenni panteista naturalistico.
:-)
bé, veramente avrei dovuto dire "una fidanzata disoccupata che si è appena laureata in fisica subnucleare", ma in italia penso che "neolaureato in fisica" e "disoccupato" siano sinonimi ;)
Luca, molto sapere scientifico si basa sull'ipotesi (inevitabile e necessaria, credo) che le leggi fondamentali della fisica e della chimica siano costanti nel tempo.
Questa ipotesi è stata per secoli inconsapevole. Nel corso del Novecento è diventata consapevole.
E' possibile che creare un universo, tre miliardi d'anni fa, con leggi della fisica un po' diverse, fosse un lavoro un po' diverso dal crearlo oggi, con le leggi attuali. E' possibile, è pensabile, e non si può sapere quanto sia probabile (assai poco probabile, ipotizzano i più).
Non è "altamente probabile" che esistano "altri pianeti simili alla Terra": credo che finora siano stati contati più di duecento pianeti le cui condizioni astronomiche e climatiche - per quello che se ne può capire a distanza - sono "simili alla Terra".
Detto questo, c'è una certa differenza tra rendersi conto che la vita è possibile su altri pianeti, e incontrare altri viventi; tra ipotizzare l'esistenza di viventi intelligenti, "simili a noi", e incontrarli.
Hawking sostiene che "se Dio avesse voluto creare l'universo allo scopo di creare l'uomo, non avrebbe avuto senso aggiungere tutto il resto"? Sono felice che Hawking sappia che cosa ha e che cosa non ha senso per il dio. Fa concorrenza a Bendetto xvi!
Alla fine del libro di Giobbe, quando Giobbe - che per scomessa è stato messo dal dio nelle mani del diavolo, e ha patito ogni genere di sofferenza pur essendo uomo santo e pio - chiede conto al dio di ciò che gli è accaduto, il dio prende la parola e dice: senti, Giobbe, dov'eri tu mentre io creavo l'universo, mentre piantavo i pilastri della terra, mentre creavo il leviatano e l'ippopotamo? Eh? Che ne sai tu, ometto, di ciò che è giusto e sensato per me, che sono il dio, e in quanto sono il dio sono onnipotente e faccio tutto ciò che voglio?
"Credere" significa, in sostanza, nell'ambito ebraico/cristiano/islamico, pensare che tutto quel che c'è sia stato creato da un Qualcuno. In linguaggio scientifico, questa si chiama paranoia.
Io sono paranoico.
Giulio, la tua spiegazione mi convince, d'accordo; ma la tua "paranoia" non ti spinge a chiedere conto del perché di tutto questo a Dio? Anche, in fondo, per avere una risposta simile a quella avuta da Giobbe.
E ancora: se ammetti che, tre miliardi di anni fa, le leggi della fisica potrebbero anche essere state leggermente diverse dalle attuali, non trovi legittimo ammettere che anche la scrittura (nel nostro caso: giudaico-cristiana-islamica) dovrebbe "riscriversi" alla luce della nuova relazione (imposta dalle nuove leggi fisiche) uomo-Dio?
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