«Quando ci si pone al centro, scompare la circonferenza; quando ci si pone alla circonferenza, non c'è più il centro. I due modi di pensare conducono alla stessa volatilizzazione, alla stessa sparizione. L'unica possibilità di uscire dall'antinomia consisterebbe nel potersi collocare contemporaneamente nel centro e nella circonferenza, ma l'uomo non ne è capace. Perciò in qualunque posizione si ponga, in qualunque modo pensi, il mondo gli sfugge in altezza o in profondità. Alternativamente la circonferenza e il centro delle cose non si trovano in nessun luogo. Alla fine l'uomo si trova in un mondo svuotato di tutti i possibili rapporti, in un posto qualunque, in mezzo ad una sfera, la cui circonferenza e il cui centro, “fuggendo di eterna fuga”, non si trovano mai in nessun tempo né in nessun luogo. In tutte le direzioni si ha sempre la stessa ignoranza. La catastrofe sembra quindi totale».
George Poulet, Le metamorfosi del cerchio, Rizzoli, Milano 1971, pag. 88 (traduzione dal francese di Giovanni Bogliolo. Titolo originale del libro Les métamorphoses du cercle, Paris 1961)
2 commenti:
Bè, se sei in attesa della catastrofe, sei fuori del cerchio, beato te! Magari, se stai attento, puoi evitare di finirci dentro. Non è che hai con te una fune, qualcosa da tirare dentro al cerchio quando passa?
Basterebbe il dialogo tra chi sta al centro e chi sta alla circonferenza. Dici che sono troppo sbrigativo? ;)
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