venerdì 10 settembre 2010

Immagine di uomo stanco di cercare Dio


«Basta guardare l'accecamento, la miseria dell'uomo e le contraddizioni stupefacenti che si scoprono nella sua natura; basta osservare il muto universo e l'uomo cieco, abbandonato a se stesso, come sperduto in questo angolo di cielo, senza sapere chi ce l'ha messo e ciò che è venuto a fare, cosa diventerà morendo – ecco, basta questo ed entro nel panico più assoluto come un uomo che venisse preso mentre dorme e portato in un'isola deserta e terrificante e che, una volta sveglio, non sapesse né dove si trova, né come fare ad uscirne. E non posso che meravigliarmi a vedere come tale uomo non si disperi veramente di una condizione così miserabile. Eppure, intorno a me, vedo tante persone in un simile stato. Chiedo loro se sappiano qualcosa più di me, ma essi mi rispondono di no. È che questi poveri cristi hanno guardato intorno a sé e hanno visto svariati oggetti di piaceri e a questi si sono prostituiti. Io, invece, non ho potuto legarmi a niente, né riposarmi in questa società di persone simili a me, miserabili come me, impotenti come me. Vedo che loro non mi aiuteranno certo a morire: morirò solo: bisogna proprio che faccia come se fossi solo: certo, se fossi solo non m'impegnerei a costruire case, non perderei tempo in delle occupazioni futili, non elemosinerei la stima delle persone, mi preoccuperei solo di cercare la verità.
Così, considerando le apparenze che scorgo tra una cosa e l'altra, ho cercato se questo Dio di cui tutto il mondo parla non avesse per caso lasciato qualche traccia di sé. Ho guardato da tutte le parti, ma non ho trovato altro che oscurità. La natura non mi offre nulla che non sia materia di dubbio o di inquietudine. Se di Dio non vedessi la minima traccia, allora mi risolverei a non credere. Se invece vedessi dappertutto segni divini, allora mi metterei l'animo in pace da bravo credente. Ma sto vedendo troppo per negare, e troppo poco per rassicurarmi. Mi metterei a piangere...»

[...]

«Vedo molte religioni l'una contraria all'altra e perciò stesso tutte false, forse, tranne una. Ciascuna vuole essere creduta per la sua propria autorità e minaccia gli infedeli e gli increduli. Con questo criterio, vadano a farsi fottere: ognuna, infatti, può dire ciò, ognuno può dichiararsi profeta ma... io vedo la cristiana e trovo in essa delle profezie, cosa che tutte non possono fare¹.»

Blaise Pascal, Pensées (traduzione mia).

¹Non sono un filologo dei complicati Pensées, ma l'ultimo brano dopo la sospensione delle parentesi non v'è nel pezzo trovato in rete, mentre v'è nella mia edizione BUR del 1994.
Mi domando se Pascal sarebbe dello stesso avviso dopo aver letto gli atti del convegno su Dio oggi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sottovoce, per non disturbare...volevo solo dirti che piuttosto che leggere gli atti di QUEL convegno preferisco un piercing nel naso, senza anestetico

Anonimo ha detto...

E’ difficile credere sempre senza vedere, senza avere un benché minimo briciolo di verità provata, che possa dimostrare che qualche cosa esista davvero. Oggi i “San Tommaso” sono aumentati o sono sempre esistiti, ma si sono nascosti tra i tanti ipocriti che riempivano e ancora riempiono le Chiese. Le domande su queste verità ce le siamo fatte tutti, ma quanti hanno trovato risposte soddisfacenti? Credo nessuno. Io ricordo quando a 10 anni chiesi al prete, che mi preparava per la prima comunione, che mi spiegasse con più chiarezza il concetto di Trinità. Mi rispose che il mio cervello era troppo piccolo per capire, al che gli disse che se era troppo piccolo per capire era anche troppo piccolo per credere. Minacciò i miei genitori che non mi avrebbe concesso di fare la comunione. Non aveva torto, oggi me ne rendo conto. Ma non è che oggi, quei dubbi si sono dissolti. E tanti vanno avanti e non chiedono nemmeno di quelle verità, che da piccoli nella nostra ingenuità, ci illudevamo di farci spiegare da quelli che consideravamo tanto superiori a noi proprio perché consideravamo cultori dello studio della esistenza di Dio, ma ancora oggi tutto cade nel vuoto.
Ania