«La transizione dalla religione popolare alla religione organizzata è contrassegnata da un cambiamento nelle credenze – da quelle che hanno conseguenze concrete, molto chiare, a quelle che hanno conseguenze sistematicamente elusive, sì che rendere un omaggio verbale è praticamente il solo modo in cui si può agire sulla loro base. Se davvero credi che il dio della pioggia non farà piovere se non sacrifichi un bue, allora, se vuoi che piova, sacrificherai un bue. Se davvero credi che il dio della tua tribù ti abbia reso invulnerabile alle frecce, sarai disposto a correre a testa alta dentro una selva di frecce acuminate per assalire i tuoi nemici. Se davvero credi che il tuo Dio ti salverà, taglierai la corda [vedi post precedente]. Se davvero credi che il duo Dio ti guardi e non vuole che ti masturbi, non ti masturberai. (Non ti masturberai mai mentre tua madre ti guarda! Come diavolo fai a masturbarti mentre di guarda Dio? Credi davvero che Dio ti stia guardando? Forse no.)»
Daniel C. Dennett, Rompere l'incantesimo, Cortina, Milano 2007 (pag. 243-244. Traduzione di Sergio Levi).
Lasciamo perdere noi poveri laici lussuriosi. Ma se un sacerdote (dal prete di campagna al cardinale) visita un sito porno (non necessariamente pedofilo), non tanto per conoscere il “peccato del mondo”, ma proprio per farsi una sega (così, per liberarsi da un peso o perché gliel'ha ordinato l'urologo), crederà davvero che Dio lo stia guardando? Certo che, se fosse così, cioè che Dio, se ci fosse, guardasse (e contasse) le masturbazioni di tutti noi umani, dall'alba dei tempi¹ a stasera quante pippe avrà Egli guardato (e contato)?
¹Ricordate l'inizio del film?
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