venerdì 30 luglio 2010

La belva oscura

Quand'ero piccolo (ma anche ora che son “grande”) mia madre mi diceva (mi dice) sempre che «non si cavano gli occhi alla gente e poi, dopo, gli si va a medicare i buchi».

A questo ho pensato quando ho letto queste parole della belva sul Foglio di oggi:

«L’insinuazione [che ho berciato alla Fusani è stata] chiarita ampiamente da altri, era efficace ma piuttosto bassa, e la parte migliore di me se ne scusa con la collega. Ma la parte peggiore voleva per un momento mettersi al livello di questa setta di croniste aguzzine che domandano al malcapitato di turno: “E con quei soldi che voleva farci?”. “Droga pesante e armi”, ho esclamato. La mia attenuante è questa: penso davvero che cattiva magistratura e cattivo giornalismo stiano facendo dell’Italia un oscuro stato di polizia».

La parte migliore di me cerca di medicare ai morsi dati.

La parte peggiore però ha azzannato.

Anch'io, vedendo al teleschermo certi episodi, sbraito e spero, Ferrara, che ti venisse un accidente e ti affibbio i peggiori epiteti, ma almeno non mi sente nessuno, smadonno in solitudine, do un calcio al divano, picchio la mano sul muro e penso a come vorrei ci fossero facce al posto della parete; anch'io dunque ho una parte peggiore, anch'io. Ma il mio è, per ora, sfogo privatissimo, una specie di masturbata indignazione ove la ferocia e la bava si mostrano solo nello specchio del mio bagno. Chi invece ha la possibilità di mostrare i propri umori in pubblico deve assumere le proprie responsabilità, e se ritiene di scusarsi per il proprio comportamento stronzo e violento, deve farlo con tutti i crismi della contrizione. Non deve cioè limitarsi a medicare i buchi provocati: deve restituire gli occhi, e questo può accadere là solo ove il male è emendabile. Se uno è stato così (p)orco feroce davanti alle telecamere verso una collega deve tornare davanti alle telecamere e fustigarsi se ritiene davvero di aver sbagliato, altrimenti assuma la piena responsabilità della propria stronzaggine.

A tutti può capitare di essere stronzi, per carità; ma cercare di separare se stessi, di dividersi in parti (migliori e peggiori) per autoassolversi è una misera giustificazione.

Aveva tutto il tempo e il modo Ferrara di replicare a quelle che considera bassezze giornalistiche proprio in quella sede. Bastava aspettasse il suo turno: di sicuro nessuno gli avrebbe negato la parola. Se c'era qualcuno che ha fatto sembrare l'Italia uno Stato di Polizia era lui, non altri. Era lui il gendarme cileno di Pinochet, o argentino di Vileda, o cubano di Castro. Era lui il violento col manganello e lo sfollagente in mano.

2 commenti:

Alberto ha detto...

Atmosfere da basso, bassissimo impero. E il basso impero è solo fogna. Ne andremo a vedere delle belle in questi giorni.

Anonimo ha detto...

spettacolo indecoroso
figura di merda del presunto intellettuale, mastino obeso del cesare nano

(mi piacerebbe sentirti mentre imprechi...e magari leggere frasi scritte di getto, di pura furia e follia...)
:)
WW