venerdì 23 luglio 2010

Un brav'uomo pratico e realista

«A quanto pare, il brav'uomo pratico e realista non ama affatto la realtà e non la prende sul serio. Da bambino si caccia sotto il tavolo, quando i genitori non sono in casa, per dare alla stanza con quel trucco semplice e geniale un'atmosfera avventurosa; da ragazzo si strugge di possedere un orologio d'oro; da giovanotto con orologio d'oro sogna una donna assortita all'orologio; da adulto con orologio e donna sogna una posizione elevata; e quando è felicemente venuto a capo di questo piccolo cerchio di desideri e vi oscilla dentro tranquillo come un pendolo, si direbbe che la sua riserva di sogni inappagati non sia diminuita per niente. Infatti quando vuole uscire dalla realtà quotidiana, adopera una similitudine. Siccome la neve qualche volta lo infastidisce, la paragona a candidi seni femminili, e appena i seni di sua moglie incominciano ad annoiarlo li paragona a candida neve: sarebbe spaventatissimo se i capezzoli le si trasformassero a un tratto in becchi di colombe o in coralli incastonati, ma la similitudine poetica lo inuzzolisce. È capace di mutare ogni cosa in qualunque altra cosa – la neve in epidermide, l'epidermide in fiori di mandorlo, i fiori di mandorlo in zucchero, lo zucchero in cipria e la cipria daccapo in neve – perché la sua unica preoccupazione è di trasformare una cosa in un'altra cosa che non è, e questo dimostra che egli non può resistere a lungo in nessun luogo dove si trova».

Robert Musil, L'uomo senza qualità (Parte Seconda, cap. 37), Einaudi, Torino 1957 (traduzione di Anita Rho).

In un primo momento ho pensato che Berlusconi avesse letto questo post di Phastidio.

1 commento:

Alberto ha detto...

Sono curioso di vedere che piroetta è stata che ha cambiato il ministero.