Nonostante tutte le debite precauzioni da prendere (relative soprattutto al modo inquinante col quale il metano verrebbe estratto) questa mi pare una bella notizia.
«Il mondo riscopre nell´argilla il metano "non convenzionale" e le riserve aumentano del 100%. Tremano i monopolisti: Russia e Iran. Nuova corsa globale per le compagnie: si cerca in Ucraina, Polonia, Australia, Cina e anche in Italia.
È una cosa che rende nervosi Putin, Medvedev e, soprattutto, Gazprom. Non è piacevole per il gigante monopolista del gas russo, grande fornitore d´Europa, vedere Big Oil che trivella alle frontiere del suo regno, fra Polonia e Ucraina. I francesi di Total si danno da fare sul versante ucraino. Gli americani di Exxon e di Chevron su quello polacco».
Da par mio, per risparmiare il gas, ho da tempo applicato i preziosi consigli di Gualtiero Marchesi riguardo alla cottura della pasta e delle uova (sode).
Se il metodo di cottura delle uova l'ho conosciuto tramite un piccolo fascicolo di tecnica della cucina del grande cuoco milanese, l'altro della pasta lo seppi quando Marchesi venne intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa della scorsa stagione¹.
Le procedure, per chi non le sapesse, sono queste:
Pasta di semola di grano duro (qualsiasi marca fuorché quella sottocosto): cuocere il formato prescelto in acqua bollente per circa la metà del tempo di cottura previsto (per es. se richiesti 10 minuti, cuocere 5); spengere il gas e chiudere con un coperchio la pentola. Raggiunto il tempo occorrente scolare la pasta e condire a piacimento (o saltare in padella).
Uova sode: immergerle «in una casseruola riempita d'acqua in modo che il liquido le ricopra di almeno tre dita. A fuoco basso si porta lentamente l'acqua a bollore, dopodiché di spegne [...] Dopo circa mezz'ora le uova vanno estratte e fatte raffreddare rapidamente in acqua ghiacciata»².
Questi procedimenti, oltre a far risparmiare il gas (metano o gpl) risultano essere indubitabilmente efficaci per un'ottima resa dei piatti in questione: infatti, riguardo alla pasta, cuocendola in questo modo si ha una minore dispersione degli amidi nell'acqua di cottura; riguardo alle uova, non si rischia di far diventare verdognolo il colore del tuorlo rendendo così l'uovo sodo «gradevole all'olfatto e perfettamente digeribile».
¹In verità Marchesi non rivendicò come sua tale scoperta, ma la attribuì al Cavalier Agnesi.
²Gualtiero Marchesi, I segreti del cuoco, ed. La Stampa, Torino 2003
2 commenti:
Per un momento ho avuto l'impressione d'essere alla prova del cuoco.
Tu pensa, caro Gians, che stavo per intitolare così il post.
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