mercoledì 7 luglio 2010

Le religioni non sono uguali

No, le religioni non sono uguali. L'unica cosa in comune che hanno è che sono tutte invenzioni umane (troppo umane). I vari dèi si differenziano a seconda del grado di adorazione richiesta (che il tempo smussa, affina: le religioni si evolvono). Delle tre grandi religioni monoteiste, l'islam è quella in cui i credenti (perlomeno alcuni credenti, sicuramente i più pericolosi) dicono che la violenza è un elemento che Dio vuole, richiede, apprezza. La scrittura giudaico-cristiana, invece, e nonostante tutti i distinguo, e nonostante tutti i fondamentalisti alla miliziani di Cristo e teocon del cazzo, è una lenta, progressiva fuoriuscita dal sacro violento. Alt, qualcuno alza la mano. E quando Gesù dice: «Io sono venuto non a portarvi la pace, ma la spada?» cosa intendeva dire? Beh, qui il discorso prende una piega architettonica nell'aria con le mani che è meglio affronti con più calma e vigilanza mentale, magari un'altra volta. L'unica cosa che ora mi viene di botto è seguire la strada girardiana e dire: dopo Cristo non è più possibile ottenere una pace sacrificale duratura perché egli, attraverso la Passione, smaschera ogni tipo di pacificazione ottenuta con la violenza unanime contro un capro espiatorio. E senza questa stabilità sacrificale le società umane traballano perché non hanno più sfoghi ove incanalare la propria violenza. Discorso complicato, mi viene in mente anche questo post di Ivo, da tenere a mente per sviluppare un certo discorso. Ma ora, buonanotte.

4 commenti:

Giovanni Fontana ha detto...

Che le religioni, inevitabilmente, si evolvano è una lirica illusione di noi illuministi. L'islam del decimo o undicesimo secolo era molto più "avanti" di quello che venne dopo Al-Ghazali.

Le religioni sono tutte diverse, e non è detto che si evolvano verso il meglio – e cioè si dereligionizzino: è una battaglia da fare.

E sì, l'Islam è la peggiore fra le religioni – quella più portata alla violenza – ma anche Cristo (e i suoi vangeli) è stato letto per migliaia d'anni traendone l'insegnamento di torturare e uccidere gli infedeli: Agostino, Tommaso, etc. ci leggevano questo.

Luca Massaro ha detto...

Condivido quanto scrivi, caro Giovanni. Il mio post è molto "improvvisato", stimolato da una veloce riflessione a margine del sito che linko "on faith". È vero: accanto ad "evolvono" avrei dovuto scrivere anche: "ritornano alle loro origini più sacrali e violente". Verissimo inoltre quanto precisi sul cristianesimo, con un piccolo particolare da aggiungere: che una autentica lettura di "Cristo" non autorizza alcuna violenza (si racconta che si fece uccidere pur di non lasciarsi coinvolgere da Satana in una battaglia mimetica). Mentre pare che certi passaggi del Corano autorizzino eccome l'uso della violenza.

Giovanni Fontana ha detto...

Beh, che la "lettura di Cristo" non autorizzi violenza alcuna è una convinzione post-illuminista.

Il primo esegeta di Cristo, Paolo, ne traeva un messaggio misogino, antisemita, omofobo e votato al dolore.

Anche i Vangeli, successivi, sono certamente più ambigui di ciò che ora si fa presente. È semplicemente questione di Cherrypicking: prendiamo l'esempio della schiavitù, Gesù – chiaramente – si aspetta che noi abbiamo degli schiavi, non dice una sola parola contro la schiavitù, anzi dice (in Timoteo) agli schiavi di essere ubbidienti. Se ricordi, l'unico argomento dei sudisti a favore della schiavitù era "se lo dice il Signore non può essere sbagliato".

Ci sono poi numerosissimi passaggi in cui Cristo si esprime in maniera quantomeno controversa. Citavi

"Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35Sono venuto infatti a separare "

Cercando di dargli l'alibi del senso figurato (perché non dici che anche "porgi l'altra guancia" sia in senso figurato?). Ce ne sono tanti altri, comunque:

MATTEO

"Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;"

"Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde."

""il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41Poi dirà a quelli alla sua sinistra:
Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli."

LUCA

"26Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me".

Eccetera, eccetera, eccetera.

Non è un caso che, tutt'ora, in nome di Cristo vengano uccisi omosessuali in Africa. Come non è un caso che Agostino, forse la persona più intelligente del Medioevo, traesse come insegnamento dal Vangelo – e direi che l'avesse letto più e meglio di noi – quello che gli infedeli andassero, letteralmente, torturati e messi a morte.

Detto ciò non ho alcun dubbio che il Corano si esprima in modo ancora più fermo – e soprattutto meno ambiguo – nell'incitare all'uccisione di infedeli, apostati, donne disubbidienti, sodomiti, etc.
Per fare un gioco, è divertente confrontare questo:
http://dwindlinginunbelief.blogspot.com/2006/06/which-is-more-violent-bible-or-quran.html

Comunque mi rendo conto che siamo molto più d'accordo di quanto trapeli da ciò che scrivo, ma ecco, spesso c'è più sale nel discutere quando le posizioni sono vicine.

Luca Massaro ha detto...

Grazie Giovanni del tuo ulteriore commento.
Sì, siamo più vicini di quanto si possa credere e questo mi fa piacere perché ho stima di quello che pensi e che dici.