sabato 3 luglio 2010

Pagina a caso

Libreria xyz, cinque libri, questi:

  • Stefano Bartezzaghi, Scrittori e giocatori, Einaudi, Torino 2010 [*];
  • René Girard, Jean-Pierre Dupuy, Prima dell'apocalisse, Transeuropa, Massa 2010:
  • Antonio Gibelli, Berlusconi passato alla storia, Donzelli, Roma 2010;
  • Norman Mailer con Michael Lennon, A proposisto di Dio. Una conversazione fuori dal comune, Baldini Castoldi Dalai, Milano 2008;
  • Michael Pollan, In difesa del cibo, Adelphi, Milano 2009.

Apro a caso una pagina (184) di A proposito di Dio¹.

«Forse potremmo cambiare “glorificato” con “amato”. Dio vuole essere amato.

Che bisogno ha Dio di essere amato? È una grossa domanda. Sarà anche vero, ma se Dio ha bisogno di essere amato, allora credo che noi abbiamo il diritto di cominciare a porci qualche domanda. Il bisogno di Dio di essere amato è così cruciale perché Dio, come noi, si è allargato troppo? Dopotutto, quand'è che noi abbiamo bisogno di essere apprezzati? Proprio quando manchiamo in qualcosa, quelle volte in cui il nostro coraggio, la nostra energia, la nostra determinazione, la nostra convinzione di avere qualche valore, diminuiscono. In questi momenti abbiamo più bisogno di amore».

E d'improvviso penso: se tutto l'«amore» profuso dagli umani verso Dio fosse riportato a terra, travasato d'incanto sul nostro prossimo, su questo pianeta tout court... cosa succederebbe? Se Dio sparisse dalle nostre parole, dai nostri pensieri un mese, un giorno, un'ora, un minuto (un soffio di fiato) solo lo spazio per dimenticarci completamente di Lui, cosa accadrebbe?

«Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà:

anche quelli che lo trafissero

e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto...

Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era, e che viene²...»

Il Grande Equivoco.


¹trad. Masolino D'Amico

²[Apocalisse di Giovanni, 1, 7-8]


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