Il paginone finale (pag. 40) de Il Sole 24 Ore di oggi (edizione cartacea) è dedicato alla promozione dell'iniziativa editoriale Sfide Matematiche promossa dallo stesso giornale. La collana è composta da «15 imperdibili volumi. Da Martin Gradner [?] a Ian Stewart, da Henry Dudeney a Raymond Sullivan [?]».
Refusi pubblicitari di tal fatta son davvero clamorosi, tanto più che i grafici che li compongono avranno pur letto e copia-incollato, da qualche parte, tali nomi. Ora, se per Martin Gardner si tratta di una svista “accettabile” e, forse, comprensibile, cosa diamine c'entri Sullivan con Smullyan proprio non riesco a capire. Ma, forse, l'eclettico intellettuale americano troverebbe sicuramente una logica in tutto questo (tanto più che, anche nell'articolo promozionale di A. Massarenti a pag. 35, gli viene sostituita la "y" del cognome con la "i" - e "Smullian" viene ripetuto tre volte!). E pensare che uno dei famosi titoli proposti di tale autore è: Qual è il titolo di questo libro? Secondo me, Smullyan-Smullian-Sullivan dovrebbe essere informato di tali refusi: chissà che non gli venga l'ispirazione di scrivere Quale dei tre è il mio cognome?
A parte.
Col presente post colgo l'occasione per fare gli auguri di buona quiescenza operosa a Riccardo Chiaberge al quale muovo un solo rimprovero nella direzione del più prestigioso settimanale culturale del panorama giornalistico italiano: non essersi opposto (non posso credere che sia stato lui a proporgli la rubrica) alla collaborazione di Davide Rondoni. Per esempio, anche oggi Rondoni ha scritto un articolo abbastanza inverecondo (che, se avrò voglia, più tardi cercherò di commentare).
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