Nel mio piccolo ho fatto un esperimento: sono andato a cercare sul sito de L'Unità l'articolo di Francesco Piccolo dal quale Il Foglio, in calce alle notizie di “Giornata in Italia”, trae oggi questa citazione:
«Un giorno ho fatto un esperimento. Ho detto: oggi salto tutte le pagine di giornale in cui si parla di processi, appelli e ricorsi in cassazione. È stata un’esperienza molto difficile, perché di alcuni quotidiani m’è rimasta da leggere solo la pagina sportiva (e nemmeno tutta)»
Lo so, Francesco Piccolo è uno scrittore di sinistra consapevole di piacere molto a una certa destra fogliante, ed egli, per conservare questo charme, sente come un dovere di confortare quel pubblico per la stima che gli tributa. Ma, a mio avviso, così facendo uno si snatura e piano piano, se non sta attento, s'immerda da solo. Infatti, poco prima del brano su riportato da me e da Il Foglio, nella sua requisitoria contro l'antiberlusconismo urlante alla Di Pietro, Francesco Piccolo scrive:
«Mettiamo che un parlamentare, un assessore, un ministro, due – mettiamo che perfino il capo di un governo si riveli un farabutto. A me interessa che lui e gli altri vengano spazzati via per sempre dalla vita politica. Se poi passeranno il resto dei loro giorni in una residenza sul mare o nel chiuso di una cella, sono fatti loro e della giustizia italiana. A me non riguardano. Questo vuol dire non essere abbastanza antiberlusconiani? E va bene, non lo sarò quanto serve, chi se ne frega».
Ecco, appunto: «e chi se ne frega». Di che cosa? Ma che diamine: del suo esperimento!
P.S.
Vabbè, anche del mio.
1 commento:
"Del chi se ne frega" il popolo italico detiene ogni record. Sia chiaro il tuo esperimento invece mi frega e pure tanto. ;)
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